[TRACCIA] Queste Bizzarre Avventure – Ep.5

Queste Bizzarre Avventure

[TRACCIA] Sessione: 05 – Data: 08/10/2021

Rieccoci, avevamo lasciato i nostri protagonisti col proposito di informarsi riguardo la Domus del chirurgo di Rimini.
Così, passata un’altra notte, si svegliano in una nuova, piovosa notte di fine maggio per recarsi sul posto e scoprire cosa li aspetta.
Lungo la strada tra le colline marchigiane si trovano davanti un nutrito gruppetto di mannari, che molto probabilmente si stanno nutrendo. Non volendo scoprire altro, i tre decidono di non sfidare la sorte e di proseguire.
La zona da raggiungere è verso il centro della cittadina marittima di Rimini, in una zona pedonale, quindi sono costretti a lasciare la macchina un po’ distante.
Mentre camminano sotto la pioggerella primaverile un ragazzo sbuca da un portone e offre un ombrello a Dorian che decide di acquistarlo per pochi euro. Durante la brevissima contrattazione, qualcuno urta Ruby, che non si accorge che le è stato rubato il cellulare finché non arriva alla piazza dove si trova la Domus.
Quindi, mentre Le Charmeur e Dorian studiano la situazione lei torna sui suoi passi e si riprende abilmente il telefono, volendo vendicarsi, però, mostra i canini e gli occhi (potenziati da Occhi della Bestia) al tizio, che scappa terrorizzato.
Qualche luce si accende, qualcuno si affaccia, ma quello che vedono è solo una ragazzina che cammina frettolosamente sotto la pioggia.
Con l’aiuto delle capacità di Le Charmeur, che crea un grimaldello, e quelle du Dorian, che scassina la posta posteriore del sito archeologico, entrano nella zona dedicata agli scavi della Domus del Chirurgo, iniziando a camminare sulle passerelle che sovrastano gli antichi mosaici, cercando quello che secondo Kain nasconde l’ingresso per le catacombe.
Trovato il punto scendono di sotto e iniziano a studiarlo senza venirne a capo, finché Ruby non decide di seguire alla lettera il suggerimento di Kain e toglie letteralmente la mattonella centrale.
Come tessere di un domino il mosaico comincia a crollare rivelando una scala a chiocciola che Dorian si fa di sedere. Di sotto il buio è totale e solo le torce dei cellulare illuminano un po’ la zona attorno a loro.
Seguono un corridoio che scende per qualche metro, con brevi scalinate scolpite nella roccia viva. Il lontano gocciolio dell’umidità riverbera nel buio, finché non raggiungono una sorta di crocevia, da cui si dipanano sei diversi ingressi.
Un paio terminano in stanze scavate nella roccia, le altre invece sono cunicoli indefinitamente lunghi.
Si dividono: Dorian decide di esplorare le due stanze alla sua destra, Le Charmeur i due vicoli a sinistra, a Ruby toccano le due gallerie frontali.
La prima stanza visitata da Dorian ha una forma abbastanza regolare, su una piattaforma di pietra rialzata da alcuni scalini si trova un altare, sul pavimento li vicino un calice emana una fastidiosa aura sacra. É antico, in un materiale che manda lampi dorati e sembra ammaccato per la caduta, li accanto un piattino, dello stesso materiale è riverso al suolo, ma Dorian non può prendere nessuno dei due oggetti, è palese che abbiano ancora una vaga aura sacra che li permea. Decide quindi di prendersi un po’ di tempo per studiare la stanza attorno, mentre attende Le Charmeur.
Ruby si avvia per la sua ispezione intanto, scoprendo che i due cunicoli che ha scelto di esplorare non sono altro che ossari, con scansi nella roccia in cui sono disposte ossa ormai logore e vasi contenente polvere. Alcune piastre di marmo non troppo pregiato commemorano qualcosa, non sempre ben leggibili e comunque scritte in latino, lingua a lei sconosciuta. L’unica cosa strana indivisuata da Ruby è un lastrone di pietra, apparentemente inamovibile, ma indubbiamente sospetto.
Le Charmeur fa la stessa scoperta, sebbene trovi anche parecchi scheletri incastonati in piedi nella pietra viva, ancora in ottime condizioni.
Tornano indietro e raggiungono Dorian che suggerisce a Le Charmeur di creare una sfera di piombo attorno al calice ed al piattino, così da poterli recuperare.
Con cautela tornano a studiare il pietrone trovato da Ruby.
Ruby si decide a rivelare una delle sue capacità, dichiarando di poter provare a comunicare con la pietra e la scelta si rivela azzeccata. Infatti alle domande poste dalla Vile, la pietra risponde, seppur non in modo molto rassicurante.
La pietra è li da circa 500 anni e trattiene da qualcosa di malvagio con la sua magia. Per finire la pietra rivela che solo i Vivi e i Morti possono attraversarla, mettendoli quindi davanti al problema della loro condizione.
Tornando verso la scala da cui sono scesi, Dorian decide di chiamare Kain per capire quale possa essere la soluzione ed il Tremere, più esperto di loro nella ritualistica del Clan gli suggerisce di cercare il simbolo chiave che, una volta cancellato, permetterà loro di passare poiché essendo Non-morti e Non-vivi a loro altrimenti sarebbe impossibile il passaggio. Probabilmente li dietro si nasconde ciò che cercano e li avverte di fare molta attenzione, poiché le leggende parlano di un antico necromante della perduta stirpe dei Cappadocii e di un Tremere che avessero fuso le loro arti per creare qualcosa di mostruoso.
Decidono di tornare quindi alla pietra e iniziano a cercare il famoso simbolo, finché continuando a camminare sul pavimento, lentamente non scoprono, sotto la polvere, uno strano schema che incide la pietra.
Dorian si decide a spezzare il sigillo, graffiando la pietra e rovinandone i simboli. Un soffio di vento magico li sfiora e la pietra cade all’indietro, inerte, lasciando aperto un varco verso un nuovo corridoio. Percorrono il nuovo corridoio fino ad un altro incrocio, ma una volta li sentono qualche vago rumore che non riescono a riconoscere, perciò decidono che stavolta resteranno uniti.
Di nuovo sulle pareti del cunicolo si trovano incastonati moltissimi scheletri che… ehi… forse quello si è mosso! No, dai, impossibile.
E invece no! É possibilissimo.
Mentre un numero sempre maggiore di scheletri inizia a scivolare fuori dalla pietra, i nostri tre si accorgono di essere rimasti chiusi in quel che si definisce un cul-de-sac, un vicolo cieco.
Le Charmeur decide di costruire una sorta di scudo a torre da nere davanti a se e ai suoi compagni, con l’aiuto di Dorian, mentre Ruby prova a lanciare la palla di piombo contenente il calice.
Molte gambe si accartocciano sotto al peso della sfera, aprendo un varco, ma dal lato opposto del corridoio qualcosa di grosso sta avanzando verso di loro, sbriciolando qualche scheletro fino a portarglisi di fronte.
Si tratta di una creatura mostruosa, alta quasi tre metri. Il viso, le mani, le braccia, tutto ispira possanza e la pelle di pietra che la ricopre non lascia intravedere punti deboli.
Pensando si tratti di roccia animata in qualche strana maniera Ruby decide di provare a interagirvi come fatto con la porta di pietra, quindi prova a toccarla mentre questa afferma che sono degli intrusi e devono semplicemente morire.
Purtroppo qualcosa non va come vorrebbe e si ritrova trascinata nella pietra, rinchiusa in un angusto spazio… con un’altra presenza.
Si tratta dello spirito di una giovane donna, sembra dormire, ma Ruby sente una voce parlarle direttamente nella testa.
Si chiama Camilla e si sente intrappolata, incapace di controllare il guscio in cui è stata rinchiusa e le chiede aiuto.
Al di fuori Dorian e Le Charmeur osservano la creatura fermarsi al tocco di Ruby e a Dorian viene l’idea che potrebbe avere anch’essa inciso un simbolo che la controlli. Così iniziano a cercarlo ma senza successo, fino a che non decidono di aprire la bocca. Con molta fatica riescono nell’intento ed ecco i simboli che tengono insieme la creatura.
Le Charmeur crea una piccozza e prova ad inciderli per cancellarli ma forse sbaglia qualcosa, oppure no, sta di fatto che con un’esplosione di magia la Creatura di pietra crolla in mille pezzi, mentre l’anima al suo interno strilla e scaglia Ruby al di fuori, facendola tornare in se.
C’è di buono che tutta quella roccia schiaccia gli scheletri restanti nel cunicolo e permette loro di tornare indietro, recuperare la palla di piombo e prendere un’altra via.

Altri scheletri stanno arrivando e dal rumore sono molti, ma sono anche lenti, quindi i nostri tre decidono di proseguire la ricerca, infilandosi in un corridoio più stretto che si rivela l’ingresso di una stanza.
Dentro vi sono un grosso tavolo di legno ormai marcio, alcuni scaffali crollati su cui alcune pergamene si sono decomposte col tempo. Trovano una mano umana imbalsamata e una testa, ormai decomposta. Su uno scranno mangiato dai tarli, una figura rinsecchita se ne sta compostamente seduta.
Avvicinandosi si rendono conto che è un vampiro, in stato di torpore da parecchi secoli. Prosciugato completamente dei propri liquidi.
Si accorgono che la base dello scranno su cui è seduto è una sorta di cassa, perciò decidono di spostare il corpo con delicatezza per poter aprire la cassa, ma nel farlo Dorian si ferisce con una delle ossa sporgenti del vampiro.
Dal corridoio inoltre iniziano ad arrivare rumori come di pietra che stride su altra pietra e non è difficile immaginare che la creatura si stia risollevando.
Preoccupati si affrettano ad aprire la cassa e trovano finalmente ciò che cercano. 19 rotoli piuttosto fragili.
Nel passaggio di ingresso della stanza si staglia la figura della creatura di pietra che con una voce leggermente meno perentoria di quella con cui poco prima aveva dichiarato di doverli uccidere chiede, anzi prega i tre di finire una volta per tutte il vampiro che hanno disteso a terra.
Si tratta del suo costruttore che l’ha tenuta imprigionata nella roccia per secoli, sola e spaventata.

La decisione è davvero dura, ma alla fine, dopo una breve discussione, decidono che effettivamente uccidere quel vampiro è la scelta migliore per tutti.
Così, con la creatura, che rivela di essere una Garguglia, si fanno strada tra gli scheletri uscendo dalle catacombe.
Dandole alcune indicazioni, lasciano Camilla, questo è il suo nome, dandole un punto di ritrovo, in modo che possa sorvolare la città senza incappare in esseri umani e poi anche loro si fiondano alla macchina col loro tesoro tra le braccia.

Finisce così il primo capitolo della Cronaca…

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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