[Traccia] Cronaca Nera – Sessione 4

Sessione 4 – 10/12/2022

Eravamo rimasti alla discussione tra Jason e Daryl. I due sono piuttosto fermi sulle loro posizioni e niente sembra smuoverli; nemmeno quando Jason rivela di aver trovato resti umani tra le macerie Daryl sembra desistere. Anzi, si offre di chiamare un’antropologa sua amica che lavora all’Istituto di medicina legale a Grand Forks.
Alla fine Jason ha la brillante idea di raccontare una balla: all’interno della miniera alcuni mafiosi ricercati da tempo avrebbero nascosto dei cadaveri e quindi non sarebbe sicuro per l’uomo calarvisi e far scoppiare il calderone. Non così almeno.
Mentre loro discutono li raggiunge Davon, che sostiene le teorie di Jason e i due sembrano convincerlo. Ma dov’è finita Kazumi?
Era li con loro poco fa!
Kazumi è tornata al taxy, attirata da qualcosa che nemmeno lei sa ben descrivere.
Nonostante dalla radio del taxy spento escano le note di “Unforgettable” qualcosa attira Kazumi verso la riva del fiume. Tenendo il rametto di sorbo tra le dita si siede in riva al fiume, in un punto dove le cascate formano una sorta di laghetto.
Sta parlando con Netty, ma ogni volta che la ragazza fantasma deve rispondere, Kazumi perde il controllo di se e quando si riprende trova le risposte scritte nell’argilla morbida della riva.
Netty conosceva il suo assassino, si chiamava Mr Fields, moltissime ragazze sono morte come lei per mano di Fields che usava la miniera come covo. Covo in cui poi aveva trovato la morte nell’85.
Ad un tratto però Netty sembra scappare, spaventata. L’aria diviene ancora più gelida e Kazumi sente una presenza crudele accanto a se. A nulla serve la sua resistenza psichica, Frank Fields prende possesso del corpo di Kazumi e lei perde conoscenza.

Quando Jason e Davon si accorgono dell’assenza di Kazumi tornano al taxi. Fortuna vuole che le sue impronte si siano impresse nel fango. Seguendole si ritrovano sulla riva del fiume. Kazumi è riversa con la faccia nell’acqua. Il corpo abbandonato, i vestiti impregnati dall’acqua sono tutto ciò che sembra muoversi.
Corrono a soccorrerla, la tirano fuori e iniziano la manovra di rianimazione.
Per diversi istanti Kazumi sembra non reagire, poi finalmente ecco il primo boccone di acqua e fango che vengono sputati fuori con veemenza. Poi la tosse e finalmente Kazumi riapre gli occhi, il rametto di sorbo ancora stretto tra le dita, il fiore ancora incredibilmente fresco.
Jason riporta Daryl al suo alloggio, mentre Davon prende il taxi di Kazumi e la riporta a casa. Contatta Mark per chiedergli alcune informazioni, visto che lo spiritista del gruppo è lui.
Nel frattempo Jason è richiamato in centrale, dove gli fanno vedere alcuni video di una telecamera di sorveglianza. Si vede Jocelyn che viene stordita da un tizio. Sembra che la ragazza lo conoscesse, perché poco prima lo aveva salutato. Con la foto in mano, Jason se ne va a cercare il tizio, che scopre chiamarsi Michael. L’uomo è un conoscente della famiglia di Jocelyn ed è ritenuto una persona tranquilla. Quando Jason lo trova il tipo sembra sinceramente scosso dalla morte dell’amica e dalle sue risposte, Jason capisce che non è colpevole, probabilmente è stato posseduto, perché come Kazumi non ricorda assolutamente nulla della sera in cui Jocelyn è scomparsa.

Ormai l’?’agente Jason è deciso a voler far saltare per aria le miniere, da quanto è arrabbiato e quando va a casa di Kazumi, trova la tassita, Davon e Mark intenti a parlare di taniche di benzina per incendiare i resti nella miniera.
La decisione viene da se: è ora di andare la e dar fuoco a tutto!
Si preparano per recarsi sul posto verso sera, fanno quindi alcuni acquisti e cercano di equipaggiarsi come meglio possono.
La lista della spesa sono taniche di benzina, fresbee, colla vinilica, sale grosso, una frusta ed un pezzo di tubo da giardino… Per fare cosa? Lo scoprirete a breve!

Finalmente si recano alle miniere, il cancello è stato lasciato aperto da Daryl, troppo scosso dall’aver visto Kazumi quasi affogata.
L’aria sa di terra umida, un leggero venticello smuove i rami secchi su cui iniziano a vedersi le prime gemme. Il cielo è ancora nuvoloso, ma non sembra voglia piovere.
È la serata perfetta.
Insieme, Mark, Davon, Jason e Kazumi iniziano a scalare la pila di detriti, è faticoso e spesso scivolano di sotto. Ci vuole tempo perché arrivino effettivamente tutti sulla sommità.
Finalmente, sporchi di fango fino alle orecchie, riescono a scendere dall’altro lato usando la corda lasciata li nei giorni precedenti. Kazumi stringe il rametto di sorbo come fosse un’ancora di sicurezza mentre tutti accendono le torce e si guardano attorno.
Ragnatele, polvere, attrezzi arrugginiti, ossa. Si scapicollano inorriditi verso il centro della stanza principale mentre le ossa scrocchiano sotto ai piedi.
Ci sono tre vie: Un cunicolo quasi completamente ostruito, un cunicolo abbastanza libero dove scendono delle vecchie rotaie da carrello ed un cunicolo che sembra più un buco nella roccia lungo non più di due o tre metri.
Ovviamente scelgono il terzo passaggio, che li porta in una stanza in cui c’è quello che resta di qualche giaciglio di paglia marcia, una cassa vuota ed una vecchia radio, che inizia a gracchiare. La vocina di Netty si fa sentire: «In fondo alla miniera.» riescono a capire soltanto. Decidono comunque di portarsi dietro quella vecchia radio a valvole, non si sa mai. Controllano la prima via, trovando un passaggio tra i detriti, scoprono che c’è un lungo cunicolo crollato a metà, che riporta fuori sul fianco della collina.
Decidono di liberare meglio l’uscita, predisponendola per un’eventuale via di fuga d’emergenza.
Poi iniziano a scendere nel cunicolo centrale. Finché ci sono i binari la strada è abbastanza larga, piena di sassi e ragnatele, ma tutto sommato percorribile, poi ad un tratto i binari scompaiono davanti a un muro di detriti e si apre invece un altro passaggio, che li porta in una grande grotta naturale. Mark si agita, avvertendo la presenza di alcuni spiriti, sebbene gli sembrino tranquilli, c’è comunque qualcosa che non va, cosa che viene confermata dalla voce di Netty che viene dalla radio: «È qui. Attenzione!».
Dall’altro lato della grotta si sente un singhiozzo, come un pianto.
Percorrendo la grotta schivando massi e mucchi di detriti, Jason inciampa in quelli che sembrano resti umani.
Poi, in fondo alla grotta, in un piccolo cunicolo, c’è una ragazzina afroamericana, seduta a terra, che si dondola abbracciata a se stessa. Spaventata a morte.
È la seconda ragazza scomparsa, ma qualcosa non torna. Netty continua a ripetere di fare attenzione e che lui è qui. Dopo qualche momento speso ad osservare meglio la ragazza, Davon si accorge che c’è qualcosa che non va, ma è Jason a dar voce ai pensieri di tutti: la ragazza è posseduta. Come fare?
Mentre tentennano la ragazza si alza e con il corpo che si muove a scatti inizia ad avvicinarsi. Nel frattempo tre spettri si rendono visibili, tremolanti e decisamente inquietanti.
Jason inzia a sparare con la sua arma caricata a sale. Non ha molti colpi, ma fanno effetto.
Anche Davon ha un’arma! Ha cosparso di sale il bordo di alcuni fresbee ed ora li lancia verso gli spettri, che non gradiscono.
Davon ora prende il tubo dell’acqua che ha riempito di sale e lo getta attorno alla ragazzina malconcia ma circonda anche Kazumi, intrappolando gli spettri insieme a Kazumi.
Arrabbiati si avvicinano di più e cercano di possedere Kazumi, ma Netty questa volta è pronta e reagisce allontanandoli ed aiutando la tassista a resistere all’assalto.
La ragazzina invece attacca a morsi, cercando di staccare un brandello dal collo di Kazumi, che riesce a contenere i danni.
Jason inizia a scagliare sale per dare modo a Kazumi di liberarsi, cosa che le riesce quando un fresbee di Davon colpisce gli spettri e distrae Fields nel corpo della giovane rapita. Kazumi abbraccia la ragazzina e si lancia fuori dal cerchio di sale, increduli vedono lo spettro di Fields rimanere spiaccicato contro il muro invisibile creato dal sale.
Andando in fondo alla grotta, dove sedeva la ragazzina poco prima, Jason trova due scheletri seduti a terre, sembrano un adulto ed un ragazzino, probabilmente sono David e suo figlio Ernest. Gettando benzina ed un fiammifero, Jason brucia i due corpi e poi torna nella grotta per bruciare anche i corpi che li si trovano.
Le urla degli spettri e la loro rabbia inizia a diventare tangibile, ma finché ci sarà il cerchio di sale non riusciranno a seguirli. Perciò scappano. Mark prende in braccio la ragazzina ora svenuta e di corsa tornano indietro. Bruciano qualunque cosa si possa bruciare anche all’ingresso mentre dal cunicolo risale un vento gelido che sembra volerli afferrare. La terra inizia a tremare e i nostri eroi si lanciano fuori dal passaggio che si erano preparati. Appena in tempo iniziano a rotolare giù per la collina, all’aria aperta. La miniera è come scossa da un grosso brivido ed il fumo inizia a filtrare tra le crepe del terreno create dagli smottamenti dei giorni precedenti.
Poi d’improvviso la collina sembra eruttare fango, roccia e pezzi di legno marcio, una luce sembra sgorgare dagli abissi verso il cielo, dura solo pochi istanti e non sono poi così sicuri di averla vista davvero. Poi il silenzio scende nel parco naturale…

Con tristezza e sollievo, il gruppetto torna verso casa…

THE END?

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

2 Risposte a “[Traccia] Cronaca Nera – Sessione 4”

  1. “Dai non è andata poi così male la prima sessione”… *Vista condivisa con un demone liquefatore di cervelli, debito di 20 cervelli e asportazione del cuore*

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