[Traccia] Oscurità Nascente – Sessione 3

Capitolo 1 – Discesa nell’Abisso
Sessione 3 – 10/02/2023

Siamo rimasti all’ingresso di questo strano rifugio.
La stanza ha il soffitto un po’ basso ed è tutta scavata nella roccia. Alcune librerie sono poste sulle pareti, altre al centro della stanza. Sono presenti due tavoli: uno scrittoio ingombro di pergamene al centro della stanza, ed un tavolo da lavoro completo di attrezzi di vario genere sul perimetro tra una libreria e un’altra. A sinistra della porta da cui sono entrati i nostri ce n’è un’altra dalla quale filtra un chiarore stabile, probabilmente di luce elettrica, che fa contrasto con la scarsa luce di lanterna che illumina questa stanza. Mentre Varese controlla la porta per capire come e se sia il caso di aprirla, si accorge di due occhi gialli che lo fissano dal basso. Nell’ombra è nascosto un gatto nero, delle dimensioni di un normale gatto europeo, ma il suo modo consapevole di fissare il vampiro è un po’ inquietante.
Viktor inizia a scartabellare sulla scrivania, ma il gatto, palesemente infastidito, vi salta sopra e gli impedisce di continuare a curiosare. Riddick invece si aggira negli angoli della stanza cercando di passare inosservato.

Quando Varese cerca come fare per bloccare la porta (Che si apre nell’altro senso per cui da questo lato è un po’ difficile da bloccare, scopre che il gatto parla ed è anche estremamente ironico. Tuttavia questo fatto attira l’attenzione di chiunque sia dall’altro lato della porta, che quindi la apre e sta ad osservare nella stanza senza dar a vedere se ne sia sorpreso o meno.

IL tizio si rivela essere Heinrich Cornelius Agrippa von Nettesheim, per gli amici Agrippa, per tutti gli altri Maestro.
Il vampiro è molto educato ed accoglie piuttosto allegramente i visitatori, facendoli accomodare al di la della porta, nel proprio Rifugio.
Qui i nostri tre protagonisti scoprono un’abitazione piuttosto moderna e attrezzata.
Con calici di sangue tra le mani, si trovano tutti ben presto seduti in salotto a scoprire la storia di questo vampiro, che non fa nulla per nasconderla, anzi, sembra molto accondiscendente nel narrarla.
Scoprono che costui era il Sire di Cagliostro, suo promettente infante, deceduto ormai da tempo esattamente come narra la storia. Non fosse che la storia non narra della vendetta che il suo Sire, Agrippa per l’appunto, ha compiuto dopo averne scoperto la Morte Ultima.
Per il resto, però, Agrippa non sembra volersi sbottonare più di tanto, finché non gli viene coraggiosamente chiesto in modo piuttosto schietto dove, come e perché svolga questi suoi rituali.
Agrippa spiega che potrebbe mostrar loro la camera dove svolge i rituali, ma per due di loro potrebbe non esserci poi via di uscita.
Nonostante questo i nostri decidono di andare a vedere.
Una volta all’interno della stanza scoprono file e file di boccette sigillate, alcune contenenti una sostanza tra il fumoso e il liquido, tutte etichettate in una lingua sconosciuta, probabilmente Abissale.

Cominciano a domandarsi se quel cerchio in cui Agrippa consiglia loro di non entrare e quelle boccette non siano legate in qualche modo a Belial ed iniziano a cercare un modo per contattare il demone velocemente.
Viktor scopre di riuscire a contattarlo tramite il sigillo che ha tatuato sul retro della palpebra dell’occhio che ha scambiato con il Demone.
Il Demone ammette molto di malavoglia, di esser stato gabbato da Agrippa e di esser stato legato ed obbligato a lavorare per il vampiro ormai da parecchi secoli. Purtroppo non è a conoscenza di cosa lo leghi e di dove venga tenuto tale oggetto, ma assicura che distruggendolo si potrebbe mettere fine al piano di Agrippa.

Sigillo di Cagliostro

A questo punto devono capire che cosa sia questo oggetto e dove lo tenga Agrippa, ma il vampiro non è ovviamente molto propenso a dirlo di sua sponte, quindi Viktor ricorda di avere in tasca l’anello trovato nella cassaforte ai piani di sopra.
Una volta indossato, scopre che all’interno dell’anello è stato imprigionato il demone Barbatos, Duca dell’Abisso, che ha il potere di interpretare le voci degli animali, narrare il passato e predire il futuro, conciliare gli amici e condurre gli uomini a tesori nascosti dagli incantatori.

Queste capacità si rivelano decisamente fondamentali, per capire cosa fare, quindi mentre Agrippa si perde in una filippica nel tentativo di spiegare il suo lavoro a due poveri profani (Riddick, che in realtà è più interessato di quel che vuol far vedere e Varese, che invece non gliene può fregar di meno), il terzo si perde in una lunga visione in cui Barbatos gli mostra il momento in cui Agrippa intrappolò Belial in quella che sembra una monetina di ferro tonda.

Scoperto l’oggetto, passato l’anello a Varese, Barbatos utilizza la sua capacità per trovare ciò che è nascosto. La piastrina si trova nella scarpa di Agrippa, che non è certo propenso a toglierla.
Così Viktor sfida Agrippa ad una partita a scacchi, per intrattenerlo, nel tentativo anche di salvare le loro non-vite. Si siedono al tavolo di gioco ed iniziano la partita. Nel frattempo Varese cerca di attirare l’attenzione di Asmodeo. Il gatto, distratto dal gioco creato li per li dallo Tzimisce salta e si aggrappa con tutti gli artigli alla schiena di Agrippa. Con Viktor e Varese che lo tirano definitivamente a terra, Riddick ha l’opportunità di togliergli la scarpa per recuperare la moneta.
Sebbene poi il Lasombra cerchi di scappare nelle Ombre, viene comunque individuato e attaccato da Asmodeo, mentre Agrippa impone la sua Psicomachia a Viktor, Varese spara cercando di distrarlo. Riddick passa la moneta a Viktor per occuparsi di Asmodeo.
Segue la fiera del “Sì, ma…” così tanti fallimenti non li avevo mai visti, ma i protagonisti di questa storia erano ben intenzionati a portare a termine il loro obbiettivo ed hanno accettato tutte le conseguenze degli sforzi delle loro azioni, riuscendo alla fine a spezzare la moneta, pagando il prezzo di diversi aggravati e due maledizioni, una per Viktor e una per Riddick che si trova intrappolato in posizione fetale nella sua stessa tenebra, di cui perde il controllo proprio a causa di un “Sì, ma…” .
Quando finalmente Varese spezza la moneta, l’oscurità di Riddick si dissolve ma con essa scappano anche Agrippa e Asmodeo.
Bestemmiando in Abissale, Belial rimane senza la sua vendetta, ma acconsente ad alleggerire un po’ i problemi di insonnia causati dal suo occhio innestato a Viktor.
LA prossima sessione sarà d’interludio al prossimo capitolo, ma restate con noi!

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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