Zilnaem

Vero nome: Zilnaem
Alias: Rouge

Clan: Seguaci di Set

Personaggio della Cronaca:
NESSUNA

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Zilnaem«La differenza tra un Aspide e un Cobra?
Oh, non dovreste chiederla proprio a me!
Comunque… forse un Cobra è più elegante? Si, dev’essere questa. Ma a me non è mai interessata la ritualistica, infondo sono “solo” il pupillo di Muayid, il mio sire, un essere molto affascinante. Gli sono stato promesso prima della mia nascita, mica male eh?
E poi avrò l’eternità per imparare tutte quelle sciocchezzuole; per ora mi basta imparare ad usare la mia adorata Koth, il pugnale donatomi dal mio sire…
Per quanto mi riguarda il resto è una storia molto misteriosa. Io amo i misteri della mia terra, Muayid mi racconta molte storie, ma non mi ha raccontato la mia. Eppure io la conosco…
»

Le parole di Muayid

LUXOR, 1974 -Egitto-

Mortali… sono come piccole formiche, spolpano ogni cosa, ne cercano le ossa…
Sono stato richiamato quattro giorni fa per limitare i danni al rifugio dei nuovi cultisti che si erano insediati sotto al Santuario del Grande Tempio di Amon, nella località di Luxor.
Si è intromesso quel piantagrane di Arek, dannato storico ficcanaso.
Stà conducendo le sue ricerche nella zona e stà chiedendo i permessi per avviare uno scavo. Non credo che glielo concederanno, non ancora almeno. Troppo superstizioso a detta di tutti, eppure difficilmente si ferma davanti ad una maledizione.
So da fonti sicure che è riuscito a smuovere qualche studioso curioso dalla Svezia. Il resto dei Paesi l’ha ignorato.
Arriveranno tra un paio di settimane, già immagino le tende e i fuochi tra la sabbia con conseguente disagio per il Clan.
Il realtà agli Anziani non importa granché se faranno scavi in quella zona, l’importante è che non riescano ad infilarsi nel rifugio, sarebbe alquanto deleterio.

[OMISSIS]

Sono arrivati stamattina, a quanto pare. Sono studenti, nulla di più. Sembra che gli svedesi non siano così idioti da smuovere nugoli di studiosi per le parole di un egiziano superstizioso e mitomane. Però devo ammettere ha del fegato il ragazzo. Tra gli studenti c’è una ragazza molto in gamba. Mi pare di aver capito che si chiami Elinor, ma non ci scommetterei. Oggi hanno liberato completamente il passaggio centrale del tempio. Possibile che non si guardino attorno? Con tutto il posto in cui c’è da scavare proprio verso il Santuario?

[OMISSIS]

Nella notte abbiamo fatto crollare una parte di galleria. L’accesso al tempio è chiuso e si è aperta un’altra stanza. Dovrebbero aver deviato le ricerche, infondo è pur sempre una “scoperta”.
Tra l’altro quell’Arek sta facendo gli occhi dolci alla svedese, sarà una buona distrazione grazie alla quale si potrebbe sperare che gli scavi rallentino. Piccole e sciocche emozioni umane.
Ho mandato qualcuno dei Neonati a cercare informazioni sullo scavo. Dicono che procede, che non hanno intenzioni di fermarsi. Arek ritiene che qui ci sia “qualcosa di più”. Perspicace… molto arguto…

[OMISSIS]

Non possiamo più aspettare, devo agire direttamente prima che si scateni un putiferio. Il tempio è grande e non possiamo permettere che gli scavi proseguano, se scoprissero l’ingresso del Santuario sarebbe la fine, o almeno una gran rottura.

[OMISSIS]

Arek ed Eilinor sono entrati nello scavo da soli, stanotte. Maledizione! Come non li sopporto.
Non so cosa stessero cercando, ma è chiaro che tra loro stia nascendo qualcosa e che la sortita fosse solo una passeggiatina “romantica”. Comunque gli Anziani mi hanno dato l’ordine di procedere, è ora di sgomberare il campo.

[OMISSIS]

Gli studenti e gli scavatori sono fuggiti. E’ bastato spaventarli un po’. Di quei due non so se sia più matta lei o lui. E’ rimasta una sola tenda, la loro. Sembrano decisi ad affrontare l’ira degli stessi Dei, pur di scoprire qualcosa. Temo che li dovrò affrontare direttamente.

[OMISSIS]

Sono tornati allo scavo stanotte. Hanno uno strano senso dell’avventura… oppure sono pazzi. Dal loro modo di comportarsi direi più la seconda ipotesi.
Abbiamo trattato, si, mi hanno detto che avrebbero barattato con me il loro primo figlio in cambio d’informazioni e d’aver salva la vita. Alla fine della serata ho aggiunto due cultisti alla nostra lista. Serviranno la Setta e il loro primo figlio sarà nostro. Se la sono cercata… oppure semplicemente non ho lasciato loro scelta?
Stà di fatto che per ora il Clan è salvo.

15 Ottobre 1977
E’ nato il bambino. Lo chiameranno Zilnaem.

1981
Ha i capelli di un colore insolito. Mogano.
Molto bene, è un buon segno.
La mescolanza tra le loro razze ha dato un buon frutto. Sembra vivace e sveglio, sarà un ottimo Setita.


seguacisetsfondoLe parole di Zilnaem

Credo che i miei genitori abbiano dato il meglio con me, per i Seguaci di Set. Sono molto diverso dai miei fratelli, modestia a parte.
Ho conosciuto Muayid quando avevo circa undici anni. Mi ha sempre trattato con tutte le cortesie, finquando non mi ha iniziato alla “Scuola”.
Partecipavo con i miei genitori alle funzioni del Tempio, dove ho conosciuto altri ragazzi come me ed ho iniziato a frequentarli e ad andare da solo alle riunioni.
I ragazzi che frequentavano il Tempio erano tutti molto belli, scelti con cura, ma erano, soprattutto, intelligenti. Ed io ero come loro. Il meglio.
Fummo presto smistati in classi differenti e ci vennero affidati compiti diversi.
A me venne chiesto spesso di portare amichetti del paese, ed io lo facevo. Di solito non li rivedevo più, ma non sceglievo mai gente che mi stava troppo simpatica, quindi, che importa?
Non mi era difficile svolgere il mio compito, sono sempre stato un ragazzino tranquillo e gli altri bambini mi seguivano fiduciosi. D’altra parte capita spesso che dalle mie parti i ragazzini si perdano. A volte vengono rapiti per strani “commerci”, forse per questo le polemiche non duravano più di tanto.
Preferivo ragazzini carini, che avessero un bell’aspetto, si, insomma, per fare bella figura. Muayid sembrava contento, quindi presumevo di procedere sulla giusta strada. Non mi ha mai rimproverato, almeno non direttamente. Deve aver capito subito le mie attitudini, forse.
A prima occhiata sembro uno studente modello, uno di quei “so tutto io”. Ma a dire la verità l’apparenza inganna, eccome.
In compagnia degli altri ragazzi mi piace esibire il mio fisico asciutto e agile, infondo l’ho sempre curato molto, ed ora sono orgoglioso di mostrare la mia persona ai “designati” prima di non rivederli più. Io lo consideravo un piccolo omaggio d’addio. Lasciamo la falsa modestia agli stolti insicuri, sono un bel ragazzo ed ho gusto per i dettagli; affascinante e mortale, com’è giusto che sia. Riesco a farmi notare persino dai ragazzi del mio stesso sesso, e non è solo questione di egocentrismo. Io ci so davvero fare.
Quando Muayid mi abbracciò, fu la sensazione più meravigliosa che avessi mai provato fino ad allora. Non mi stupì, me lo aspettavo.
Prima o poi sarebbe dovuto accadere ed io ero stato preparato per quel momento.
Muayid stesso mi  aveva istruito, per il mio diciottesimo anno di età.
Mamma e papà sono stati felici di questo successo, ma non poteva essere altrimenti, loro sono il meglio, con loro i Setiti non potevano certo sbagliare.
A volte torno a trovarli, sono invecchiati e molto cambiati e i miei fratelli sono cresciuti.
Pepi non piange più ogni volta che mi vede, sembra proprio diventerà un bel ragazzone, forte e molto coraggioso.
In quanto a me sono spesso in viaggio per lavoro, essere molto richiesto, alla fine, non mi stupisce. Diciamo che fin’ora il mio “lavoro” non è mai cambiato più di tanto, io mi occupo di relazioni sociali. In pratica conosco gente, frequento feste, assolutamente posti In. Combino incontri con i Boss locali e a volte elimino persone scomode. Mi chiamano soprattutto se vogliono un lavoro sicuro e pulito. Il che non contempla la velocità, sia chiaro.
Impegno tutto me stesso per il Clan.
Alla fine Muayid resterà la mia famiglia per parecchio tempo. I Seguaci di Set, resteranno la mia famiglia, ed io non chiedo di meglio che restare in cima alla “classifica” di Muayid.
Un giorno vorrei poter gestire anch’io un Tempio in onore del Grande Set. Sarebbe fantastico!
Bah, mi sto dilungando in ciance come al solito. Che altro potrei dire?
Potrei raccontare dei Mercati colorati di Qinà, dove abita la mia famiglia, di ragazzini che corrono per le strade, sporchi e rumorosi. Anch’io un tempo giocavo come loro, solo che le loro sorti, rispetto alla mia, saranno tristi e misere.
In mezzo a tutta quella confusione e a quelle faccette sporche e a quegli strati su strati di stracci per isolarsi dal caldo, non si riesce ad individuare un ragazzino carino; devi avere occhio per riuscire ad immaginarlo pulito e presentabile.
Non rimpiango affatto i periodi in cui anch’io cercavo tra quel sudiciume. Grazie al grande Set i tempi sono cambiati.
Preferisco di gran lunga i ricevimenti al Cairo, in quelle splendide ville in cui le signore sembrano signore e non orrende tende ambulanti, e dove i fanciulli sono freschi, con la pelle chiara e ben puliti.
Insomma è li che trovi la materia prima da non lasciar fuggire per creare nuovi, fedeli ed efficienti adepti per il Clan.
Quella si che è vita, anche se le persone di un certo ceto sociale tendono più a mettere in mostra la loro esosa chincaglieria a discapito dell’eleganza. In ogni caso è anche l’effimera bellezza di questi sfarzosi sfoggi umani che mi affascina.
Ricordo ancora una serata in casa della Contessa DeClaire, una vedova sulla quarantina che ha sempre avuto la passione per i ricevimenti. Dopo aver perduto il marito, sembrava essersi data alla pazza gioia nella sfacciata esibizione della sua ricchezza. Invitava ogni sorta di persona d’alto rango e si intratteneva piacevolmente con i suoi ospiti raccontando fantasiose storie sui numerosi cimeli di famiglia.
All’epoca mi trovavo a Parigi per concludere un noioso affare per conto di Muayid, ero partito di malavoglia e non intendevo trattenermi più del dovuto.
Comunque capitò che nel parlare facessi notare alla Contessa l’inutilità di tutta quella chincaglieria. Lei sorrise e non disse nulla finché affermai con decisione che il suo abito color albicocca non si intonava affatto con la tappezzeria del suo pomposo salotto. Allora lei disse che non avevo gusto. E questa fu la cosa più stupida che mi sia stata detto in quel viaggio a Parigi. Parlando ancora, bastò parlarle delle mie origini egizie e la cara Contessa mi invitò nella sua stanza.
Abominevole, lasciatemelo dire.
Non so cosa si aspettasse di scoprire attirandomi in intimità, ma non ottenne nulla.
Trovavo la sua camicia da notte verde menta di pessimo gusto. Davvero poco di classe.
Comunque la cara Contessa sperò forse in qualcosa che non avvenne… chi avrebbe mai infilato i canini nel collo grinzoso di quella donna?
Di certo non io.

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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