[Traccia] ONE SHOT – Gummy Clown from space

Bene, cominciamo col dire che questa One-shot, ha origini piuttosto datate, una delle prime che ho scritto e non ho mai avuto occasione di giocare.
Sì, perché ammetto che anche per una One-shottata come si deve bisogna che ci sia il giusto ambient, la giusta preparazione, e anche l’occasione giusta per poterla mettere in atto.
Comunque questa breve parentesi prende spunto da un vecchio film: “Killer Klowns from outer space”, una chicca degli ultimi anni ’80, che è tanto trash quanto demenziale.
Detto questo, iniziamo con la storia.

I nostri tre eroi, Sasha, Sir Wilfred (o Alfred la Madonna, in base al caso) e il Prof, si trovano sfaccendati come al solito, quando Cristo li contatta.
C’è un suo conoscente che è stato trovato morto nel suo appartamento di Pesaro, ma le notizie rilasciate dalle forze dell’ordine sono troppo poche e troppo sconclusionate, cosa che lo convince ci sia qualcosa sotto. Purtroppo lui è una faccia un po’ troppo conosciuta alle forze dell’ordine e alla gente della zona per passare inosservato, e qui entrano in scena loro.
Decidono quindi di andare in città ad indagare. Dal rapporto della polizia l’uomo è stato trovato senza ossa nel corpo, ma nessuna ferita o cicatrice giustifica la cosa.
Davanti al palazzo, siccome la gente è spaventata da ciò che è accaduto, sono fermi due Carabinieri a fare la guardia. E qua iniziano i tentativi di entrare.
Sir Wilfred riesce a passare con la sua Presenza Inosservata, ma lo stesso non vale per gli altri due, che non sanno come fare a raggiungerlo, così il Malkavo torna indietro (Anche perché non sa come fare per aprire la porta dell’appartamento del signor Lonardini, la vittima).
Mentre Sir Wilfred cerca di stordire di chiacchiere i due Carabinieri, il Prof prova a passare, ma non gli va bene, così, per tentare di salvare la situazione, spiega che Sir WIlfred e Sasha (che è sulla macchina stordita dal suo stesso utilizzo di Ricordo ricorrente andato male) sono due pazienti di una clinica psichiatrica che sono scappati e che lui è venuto a riprendere.
Con la scusa che Sir Wilfred ha perso qualcosa nell’androne del palazzo, riesce ad entrare. Qui, nota per terra delle strane impronte, tra quelle della gente che è passata tutto il giorno a causa dell’omicidio.
Decide quindi di seguire una pista diversa.
S’informa un po’ sulla persona morta e su come è stata ritrovata, scoprendo che aveva una donna delle pulizie che lavora per una ditta di nome Puliservice.
Contattando la proprietaria dell’azienda ottiene il numero della povera donna della polizia e spacciandosi per un investigatore, le chiede d’incontrarla al bar per poterle parlare.
La donna che incontra è una bella signora sulla trentina, straniera. Tra strafalcioni e figuracce (Sasha toglie il cilindro a Sir Wilfred perché fallisce miseramente nel tentativo di spaventare la povera donna e si autospaventa, quindi Sasha spera di poter eliminare il problema eliminando la personalità di Sir WIlfred).
Purtroppo Alfred non fa di meglio, cerca di usare Demenza sulla donna, ma qualcosa non va e mentre è li che marpiona la donna, l’occhio gli cade sulla sua immagine riflessa nell’acciaio di un porta tovaglioli (che il Prof è costretto a comprare) e s’innamora di se stesso.
Tornano di nuovo all’appartamento del signor Lonardini, questa volta riescono a entrare in una qualche maniera, una volta dentro, l’appartamento si rivela un posto del tutto pulito, perché la donna delle pulizie ha sistemato tutto e, solo prima di andare via ha chiamato il signor Lonardini che pensava fosse a letto a dormire. Difatti è la camera da letto l’unica stanza in disordine e dove, di nuovo, il Prof nota quelle strane impronte di scarpe fuori misura e zampe di cane che però non corrispondono con la dimensione delle zampe del cane scomparso del proprietario di casa.
Trovano anche un biglietto del circo strappato.
Piuttosto confusi al riguardo, tornano all’esterno e mentre s’incamminano per tornare alla macchina, un barbone sbuca dall’angolo buio di un vicolo e afferra un piede di Wilfred.
Con calma riescono a carpire qualche informazione.
L’uomo dice di aver visto un furgone dei gelati fermo davanti al palazzo, da cui sono scesi cani enormi e umanoidi orribili che sono entrati nella palazzina e ne sono usciti dopo un bel po’ di tempo.
Lui ha guardato bene il furgone e gli sembrava portasse le insegne di un piccolo circo che da poco è arrivato in città, ma che non ha ancora fatto spettacoli, a suo dire.
Allora come mai il signor Lonardini aveva un biglietto strappato del circo?

Decidono di andare a vedere. Parcheggiano li in zona e iniziano a girare attorno al tendone, che non ha tiranti esterni e non sembra avere nemmeno una vera e propria entrata. Tre furgoni dei gelati sono fermi li fuori e quando riescono ad aprire il portellone posteriore si trovano con un enorme Rotweiler che gli salta addosso, mentre l’altro, viene prontamente richiuso nel furgone da Sasha.
Mentre cercano di uccidere il cane, scoprono che il suo guaito ha un effetto stordente e che la sua pipì è acida. Dopo diversi tentativi, il Prof decapita l’animale, scoprendo che non è un essere vivente, ma cybernetico, per finirlo definitivamente e bloccare anche il cane ancora all’interno del furgone, il prof usa il suo “Disturbinator”, friggendo i circuiti di entrambe le bestie che però iniziano a sciogliersi proprio grazie a quell’acido che contengono nella pancia. Per un pelo il Prof riesce a salvare la testa di uno dei cani.
E’ ovvio che qualcosa non va come dovrebbe e mentre Sasha e il Prof cercano di capire cosa, non si accorgono che Sir WIlfred non c’è più.
Il Malkavo si risveglia in una stanza asettica, completamente svestito e in preda al panico, poiché a dominare è la personalità di Alfred, che non ha idea del perché si trovi in un posto del genere.
Scopre tuttavia, di avere qualcosa di diverso dal solito.
Qualcuno gli ha giocosamente (e gioiosamente) applicato una bocca nell’incavo del gomito. Bocca che parla con la sua stessa voce e che sembra avere una strana capacità di far persistere nel punto in cui Alfred è fermo, il proprio suono.
La bocca, che non ha un cervello tutto suo, suggerisce a Alfred di aprire la porta della stanza, facendogli scoprire che suddetta porta è aperta e che all’esterno ci sono una serie di armadietti nei quali ritrova qualcuno dei suoi abiti. Quindi, dopo essersi rivestito e rimesso il cilindro… ritorna in panico, perché nemmeno Sir Wilfred non capisce dove si trovi e perché. E soprattutto non capisce perché ha una bocca parlante su un gomito… e mentre si aggira per i corridoi, la demenza non ha fine.
Incontra infatti un cagnolone che, non so come, riesce ad addomesticare e a cavalcare (ve l’ho detto che è un cagnolone no???) nel tentativo di fuggire, perché nel frattempo è iniziato a suonare un allarme e lui è costretto a fuggire da un’orda di… cose gommose e appiccicaticce vestite da pagliacci che lo inseguono, fino a quando megacagnolone non inciampa e Sir Wilfred viene sbalzato fuori dal tendone, dove ritrova, poco dopo, i compari d’avventura, Sasha e il Prof, che ancora stavano cercando come entrare nel tendone del circo.
Mentre cercano di raccapezzarsi, le cose precipitano, poiché dal tendone escono decine di questi esseri gommosi e appiccicosi che ovviamente parlano con tono minaccioso, ma chissà cosa dicono!
Risolutiva è Sasha che, mentre il Prof fugge e Sir Wilfred affronta i suoi problemi mentali, cerca dapprima di sparare ai Clown gommosi, senza successo, infine giunge alla conclusione che non le resta altro di tentare ad usare la Disciplina appresa tramite il sangue di recente, Dominazione 1!
Fortuna vuole che il tono basti a spaventare le Clownesche e gommose creature, così al suo: « Ritiratevi!» queste caricano armi e bagagli e, mentre ancora il Prof corre telefonando a Cristo, l’astronave parte, sparendo nel buio della notte e lasciando il parcheggio completamente vuoto.
All’arrivo di Cristo, i tre hanno una storia assurda da riferirgli, uniche testimonianze, la testa di uno dei cani robot e la bocca sul gomito di Sir Wilfred, ma tanto basta a convincere il mannaro che non si sono bevuti del tutto il cervello, è che li disegnano così…

E qui finisce la one-shot di Halloween. Sperando che vi sia piaciuta… SEE YOU SPACE CLOWN! 🙂

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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