[TRACCIA] Lavoro sporco – Sessione 3

Sessione 3 del 16/02/2018

Siamo rimasti al nostro gruppetto che, dopo un’epica battaglia, ha ucciso l’Alpha di un branco di mannari e ne ha assunto il comando.
A questo punto i nostri, dopo una telefonata a Fabio, decidono di tornare alla miniera e rimanere li, per poter tenere tutto sotto controllo.
Non è difficile per i venti mannari rimasti, sebbene più deboli, catturare e legare Leena, i sottoposti di Cudjo, quelli che sembravano i più fedeli almeno, sono quasi tutti morti e i pochi rimasti sono persuasi che non sia una buona idea far incazzare i tre vampiri che hanno ucciso il loro capo.
Mentre Sasha controlla le condizioni del Lince, il Prof e Alfred si occupano di capire dove poter dormire e chiedono che per il tramonto successivo vengano a chiamati a raccolta TUTTI i mannari del branco, anche quelli che dovrebbero lavorare al locale, che resterà chiuso.
Quindi i nostri si preparano a passare la giornata in una delle cave, affidando le loro non vite a un gruppo pressoché sconosciuto di mannari. Nonostante la presenza di alcuni ballerini e spogliarellisti del locale che hanno conosciuto, come di Jiang a proteggerli, bilancino la situazione, non si sentono molto al sicuro.
Fatto sta che non succede nulla, per lo meno a loro, così alla sera, quando si svegliano dal torpore, la situazione alla miniera è di festa.
Dopo una chiamata a Fabio per avvertirlo che sono svegli danno direttive di portare Leena in uno dei capannoni liberi e di radunarsi li, senza spargere la voce dell’arrivo dell’Alpha di un altro branco.
L’arrivo di Fabio e del suo branco sconvolge un po’ gli animi, ma non tanto quanto avere degli Alpha vampiri.
Ora inizia il piano. I nostri vampiri raggiungono il branco nel capannone e dichiarano di volerlo abbandonare. Pronta, Leena afferra la situazione al volo, riacquistando il suo ruolo di capo. Tuttavia non sa della presenza di Fabio, che subito si presenta come capo del Branco dei Thronnos Rokke e sfida Leena per il dominio sul branco.
Dopo una sanguinosa battaglia, Fabio ha la meglio sulla ex Lupa e porta il branco nel bosco per festeggiare la riacquisita libertà.

I nostri, rimasti da soli alla miniera, decidono di cogliere l’attimo e di andarsene, lasciando il branco ai suoi festeggiamenti.

Tornati all’Elysium se ne vanno a lavarsi e cambiarsi, per prepararsi al ritorno a casa, ma Ines li chiama, di nuovo, nel suo ufficio.
La Reggente è già a conoscenza di quello che è accaduto e si è informata su loro tre e ha deciso che sono le persone giuste per un lavoro che vorrebbe affidargli.3
Si tratta di andare a recuperare una reliquia.
Il luogo dove vdovrebbero andare si trova sperduto e dimenticato nei boschi sulle colline attorno al santuario di Fontanelle, nel territorio di Montichiari.

Quale fosse il suo nome, prima di essere conosciuto come il monastero di sant’Agata, nessuno se lo ricorda più.
Si dice che in quel luogo ormai dimenticato faccia molto freddo.
Ma non il freddo che percepireste in una normale chiesa quando, fermi da mezz’ora, siete intenti nell’ascoltare la consueta omelia. No, tra i ruderi di San’Agata il freddo è inumano, talvolta ti attraversa mentre cammini tra i muri diroccati, come un vento gelido d’inverno in alta montagna.
Si dice che sia la morte a farti rabbrividire e sotto un certo aspetto è proprio così.
Si narra che il monastero di Sant’Agata nascesse sopra i ruderi di un convento, ancora più antico, il cui nome è andato perduto, dove gentili ed amorevoli suore accoglievano bambine abbandonate. Secondo o terzogenite che erano di peso alle famiglie venivano affidate alle cure di queste gentili suore. Tuttavia di queste fanciulle, dopo il loro ingresso nel convento, non si sapeva più nulla. La storia racconta che il convento fu preda di un terribile incendio, divampato per errore o disattenzione in uno dei fienili dove si storaggiava il cibo per gli animali d’inverno e che l’esplosione che rase al suolo la struttura fosse dovuta alla combustione delle farine. Ma la leggenda… la leggenda è ben più oscura.
La leggenda narra che orribili riti di devozione a creature ultraterrene avvenissero sotto i paventi del convento e che giovani fanciulle venissero sacrificate in nome di orribili demoni.
Sono le loro anime, pure eppure tormentate, che sentite quando camminate per le navate ormai corrose dal tempo del monastero di Sant’Agata…

Sì, perché anche il monastero costruito successivamente è andato distrutto da un incendio e da quando ciò è accaduto è passato di certo più di un secolo. Siccome poi su questo luogo aleggiava un alone di mistero e superstizione, la gente comune non volle ricostruire sulle macerie ed il luogo venne dimenticato e inglobato tra la vegetazione dei boschi.
Ines spiega che seguendo appunto queste scie di superstizione e di racconti del popolo è arrivata alla conclusione che sotto i pavimenti del monastero sia custodito qualcosa di molto importante ed interessante. Un antico rotolo, su cui potrebbero esserci iscrizioni dimenticate sul mondo degli spiriti.
La vampira dice di non avere fretta. Che decidano loro quando credano sia il caso di andare a vedere.

Per questo Sasha, Alfred/Sir Wilfred e il Prof decidono di tornare a casa, soprattutto dopo la triste e preoccupante telefonata fatta a casa la notte prima, quando si stavano preparando per andare ad abbattere Cudjo.
Mentre sono in autostrada, Sasha si accorge che un auto li sta seguendo, spudoratamente, decide quindi di fermarsi in un autogrill e stare ad aspettare cosa accade.
Dall’auto scende un tizio in completo scuro, la pelle bianca, quasi perlacea, ma con i capelli blu elettrico. L’aura è quella di un vampiro.
Quando raggiunge il veicolo di Sasha si presenta come Heaven McCartny, alias Cookie Monster e ha un favore da chiedergli.
Sa che Ines ha chiesto loro un favore e si rivela interessato anche lui alla medesima cosa. Vorrebbe vedere il rotolo prima che venga consegnato alla Reggente di Biella.
È disposto a pagarli o a rimanere in debito con loro di un favore, se preferiscono. Insomma, non lo chiederebbe certo gratis.
I nostri sono sospettosi, soprattutto perché Sir Wilfred scorge con i suoi Occhi del Caos la natura mostruosa del vampiro che hanno di fronte.
Ma vuol dire tutto e niente.
Per ora acconsentono a fargli il favore e siccome sono ormai a tre quarti della strada, gli offrono di dormire nel loro Bed&Bloodfast, anche per studiarlo un po’ meglio…

La sessione si conclude così, con un felice rientro a Serrungarina pieno di abbracci e sollievo da parte di Arcadia, Hotto e Franco, che avevano temuto il peggio…

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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