[TRACCIA] Lavoro sporco – Sessione 25

Sessione 25 del 08/02/2019

Pensa che ti ripensa, cerca il piano perfetto… alla fine decidono di tornare a casa come se niente fosse. Dalla porta principale senza tanti mezzi termini.
Sasha entra in garage col Lince e solo dopo aver chiuso il portellone del garage scendono dall’auto.
Franco li ferma sulla porta della stanza, avvertendoli che qualcuno ha preso il controllo delle telecamere e il Prof si mette subito all’opera per eliminare il problema.
Il segnale estraneo viene interrotto e il Prof ripristina i sistemi di sicurezza, scoprendo che lo snodo del segnale che interferiva con le telecamere parte dall’interno di Serrungarina.
In quel mentre una delle auto che sorvegliano la casa parte e Sir Wilfred chiede ad Ugo di farla seguire.
Intanto loro possono rientrare.
Chiedono notizie dello Tzimisce che è arrivato e Franco dice loro il nome che ha dato per prenotare e li avvisa che da quando è arrivato è sempre rimasto chiuso nella camera che gli ha assegnato.
Siccome sta arrivando la mattina, chiedono a Franco e a Cristo di dar loro una mano.
Durante la giornata dovranno togliere da sotto al corpo dello Tzimisce la sua terra e metterne un po’ di quella del giardino, così che lui dorma male e la notte successiva però non sospetti di quello che è successo.
Portano agata, ormai in torpore da un po’, nel sotterraneo e si apprestano a passare la giornata.
La notte successiva scoprono che il piano ha avuto successo, Franco e Cristo, che hanno appena finito di cenare, consegnano la scatola con la terra dello Tzimisce a Wilfred trionfanti.
Quando si sveglia, lo Tzimisce, mezzo rincoglionito e un po’ nervoso, scende di sotto, per andarsene, ma viene bloccato dai nostri, che, messo fuori uso temporaneamente il cellulare del tizio, iniziano a tempestarlo di domande. Si chiama Oleg Aldulescu ed è li come portavoce di Iulia e del Consiglio dei tre.
La notte successiva l’Elysium è stato attaccato e il Principe è stato preso in ostaggio.
Quando provano a chiamare, difatti, risponde un carabiniere che cerca di capire di chi si tratti, poiché la casa è stata devastata e i suoi occupanti sono tutti spariti.
Oltre al Principe, dice che hanno trovato anche la bara di Angelica e minacciano di aprirla.
Vogliono Agata.
Il contatto che deciderà l’appuntamento, però è Octavian Puiu, un altro Tzimisce che Oleg chiama col cellulare del Prof e passa in viva voce agli altri.
Il contatto ce l’hanno, hanno una notte per decidere cosa fare, entro l’alba voglio una risposta. Consegneranno Agata o no?
Lasciano andare via lo Tzimisce e attendono che la Santa si svegli per poterle parlare.
Nel frattempo Ugo chiama per fornirgli un’altra informazione.
L’auto che è ripartita è andata in zona Casinina, in una via che scende verso il fiume. Via molino draghetto.
Agata si sveglia finalmente e le viene raccontato tutto.
Ovviamente lei si sente in colpa e vuole andare, non c’è modo di farle cambiare idea, vengono quindi vagliati diversi piani, fino a quando la decisione non viene presa.
Siccome si parlava, nella profezia, dello scontro tra Tzimisce e Giovanni, decidono di chiedere il loro supporto.
C’è una faida molto profonda tra i due Clan di cui non sono a conoscenza? Può essere…
Sta di fatto che, tramite Olimpia, che si è un po’ ripresa dalle ferite grazie alla magia di Alcina, organizzano l’incontro con i Giovanni, per la notte successiva.
Perciò il Prof contatta gli Tzimisce e accetta. Domani, a mezzanotte, al fiume, in via molino draghetto…
Rimane un’ultima cosa da fare: avvisare Alfred del piano e fare in modo che la doppia personalità di Wilfred non rovini i piani. Riusciti in questo grazie ad un compromesso, il resto della serata i nostri possono passarlo cercando di non pensare a quello che potrebbe accadere la notte successiva…

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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