[TRACCIA] Lavoro sporco – Sessione 20, Parte 2

Sessione 20 Parte 2 del 31/10/2018

Special TwentyHalloween!

Tornati da Efesto col corpo di Agathae, scoprono che in realtà potrebbero benissimo tornare in superficie, ma nulla di quello che hanno preso tornerà con loro: non le loro nuove abilità, non gli oggetti, non il corpo di Agathae e nemmeno… le loro anime.
Già, perché per un vampiro ritrovare la sua anima è la via per la Golconda e non è concesso a molti di perseguire quella via, ma soprattutto poterne raggiungere la destinazione.
Perciò decidono di fare quel famoso favore ad Efesto, così che gli permetta di portarsi via qualcosa quando usciranno di li.
Scendono quindi le scale a chiocciola, che finiscono in una stanza tonda con 8 porte.
Siccome sono tutte uguali, decidono di aprirle tutte, in sequenza.
La prima conduce in un bellissimo giardino, una donna splendida si sta lavando in una fonte e quando si accorge che la stanno fissando fissa i suoi occhioni neri su Alfred, che ha aperto la porta.
Alfred cade nell’incantesimo della donna e ad un suo invito la segue tra gli alberi rigogliosi e la fauna fiabesta fino ad un piccolo tempietto. Quattro colonne di marmo e veli tutt’attorno a quello che si rivela un enorme letto pieno di cuscini e tessuti, con splendide donne che ondeggiano grandi foglie per dar sollievo alla calura ed altre che suonano strumenti in modo talmente divino da cullare, quasi, anche l’anima che Alfred ha nel taschino.
Comunque Sasha e il Prof non si lasciano incantare e li seguono. Sentendo il grufolare di alcuni maiali, capiscono che si tratta di Circe e che forse è il caso di andare a prendere Alfred.
Con le “buone” maniere fanno rinsavire Alfred e convincono Circe a lasciarlo andare, in cambio le presenteranno un altro bel maschione (Qui mostrare la foto di Jason Momoa in versione Acquaman ha fatto sbavare anche la Master!). Circe accetta di seguirli.
Escono dalla stanza e aprono la porta successiva dove padre e figlio stanno attaccando piume con la cera a degli stecchi.
Prima di uscire il Prof fa giusto un appunto: “Tanto non funziona!”.
Nella porta successiva un tempio devastato da tempo, intemperie e chissà cos’altro. Statue di uomini e donne di pietra costellano la stanza e ben presto capiscono che è la casa di Medusa.
La convincono che se li lascia andare andranno a parlare con Atena per chiedere che annulli la sua maledizione e dopo un po’ di tentennamenti, lei accetta di lasciarli andare.
Se ne escono in tutta fretta e provano la porta successiva, ma li è Circe a chiedere di chiudere subito la porta. Scilla e Cariddi non gradirebbero la sua visita…
La quinta porta che aprono è quella del labirinto del Minotauro, ma li nemmeno ci mettono piede, preferiscono chiudersela alle spalle e andare avanti. La sesta stanza è vuota ad eccezione di un piedistallo con sopra un vaso dal cui coperchio appena scostato fuoriesce un velo di oscurità.
Il Prof tenta di entrare per andarlo a chiudere, si tratta difatti del vaso di Pandora, ma la negatività che regna nella stanza lo schiaccia. Il problema però è che il Prof fa cadere il vaso e cade in depressione seduta stante, perdendo le forze. Sasha prova a tirarlo fuori, ma la negatività è troppo forte e deve intervenire quell’incosciente di Alfred, che la strascina fuori.
Decidono di ripescare col retino da pesca di Sasha i pezzi del vaso e di andare da Icaro e Dedalo per farsi prestare la cera per incollare i pezzi del vaso, dandogli in cambio un prezioso consiglio: la cera vicino al calore del sole si scioglie.
Grazie al ca…
Comunque niente, Dedalo gli ricostruisce il vaso e mentre Sasha e il Prof, che nel frattempo sono riusciti a tirare fuori, discutono su chi dovrà andare, Alfred entra e rimette a posto il vaso, esattamente come prima.
La stanza dopo è, finalmente, quella giusta.
Una vasta spiaggia in un imperituro albore, il mare e quel bel figliolo di Andros che subito si lancia con le battutone da far gelare anche un orso polare…
Gli chiedono cortesemente di smetterla di spegnere la fucina di Efesto e in cambio gli lasciano Circe, che, ben felice, decide di intrattenerlo allegramente.
Risolto il problema, decidono di curiosare nell’ultima stanza.
Anche qua c’è un bel bosco, ma qui c’è un cavallo alato che bruca placido il prato.
Non fa amicizia con Sasha, anzi, a un certo punto la solleva nel cielo (sì, c’è un cielo dipinto sul soffitto che sembra vero) e la lascia cadere, ma dopo un quarto d’ora che urla, Sasha si accorge che oltre un certo limite non cade più, il Prof e Alfred la vedono, invece, come dipinta sul soffitto.
Con le buone per davvero, stavolta, chiedono a Pegaso di riportare giù Sasha e dopo aver accettato, chiedono ancora al cavallo di portarli sull’Olimpo.
Il Pegaso accetta di aiutarli, anche di portare Sasha, nonostante l’antipatia reciproca, ed alla fine volano nel cielo fino alla cima del monte Olimpo.
Poggiati i piedi su uno sperone di roccia, ecco che contemplano la vastità del cazzo che me ne fre… Ah, no scusate, era un’altra cosa! :p
Dicevo, ecco davanti a loro il vasto tempio degli Dei.
Arde la luce di due giganteschi bracieri, alti quanto loro, che illuminano la scalinata di un tempio greco, le cui colonne si ripetono in un susseguirsi che li per li sembra infinito.
Salite le scale che vi conducono, si fermano davanti al tempio, per parlare con un mendicante che porge loro la mano in cerca di carità. Non avendo monete (Le hanno usate tutte prima per Caronte!) lasciano al vecchietto un caffè, un Bounty e uno zuccotto dolce grazie alle loro nuove Capacità.
Poi si addentrano nel tempio.
Le colonne sono infinite e tutte uguali e sembra di girare a caso, senza capire dove andare, poi si accorgono che in cima ai capitelli sono scolpiti dei simboli. Un chicco d’uva, un paio di ali, un fulmine, una cetra, una civetta.
Mentre sono li che chiedono a Siri qual’è il simbolo di Atena, vedono una tizia con una benda sugli occhi che avanza a tentoni, inciampando nella propria veste e sbattendo la testa contro una colonna.
Si avvicinano per aiutarla e scoprono che si tratta di Fortuna, che non ci vede proprio niente. Dopo averle chiesto cortesemente le indicazioni per raggiungere Atena, Sasha le regala il bastone del suo retino, così da farle evitare almeno di sbattere contro le cose.
Seguendo quindi le civette si avviano verso le stanze di Atena.
Qui c’è una sorta di mercato, dove artigiani di ogni sorta stanno creando le cose più belle mai viste. Specchi, suppellettili, vasi, mobili. Insomma, ogni genere di cosa.
Su uno scranno enorme, in fondo alla sala se ne sta seduta Atena, prediletta figlia di Zeus.
Avvicinandosi a lei si presentano e porgono la fatidica domanda: Perché ha punito Medusa per una violenza che ha subito, invece di arrabbiarsi con chi, quella violenza l’ha causata?
Insomma, dopo non si sa quanti millenni, potrebbe anche togliergliela quella maledizione, alla fine non è stata di certo una cosa voluta dalla povera Medusa!
Grazie all’intervento nella conversazione di Zeus, che li ringrazia per la merenda di poco prima, Atena accetta di liberare Medusa dalla sua maledizione.
Già che ci sono decidono di andare a fare una visitina anche ad Apollo. Fu lui, difatti, che millenni or sono rinchiuse Alcina nella sua prigione dietro la cascata, da dove non può uscire finché non accetterà la sua corte.
Apollo sta dormendo nel suo bel lettone, quando i nostri irrompono nella sua camera, insieme a una bimba in una culla dai ricci capelli biondi e dall’aria paffutella.
Comunque svegliarlo è un’impresa già di per se, ma i nostri ci riescono. Un po’ scocciato, Apollo li sta ad ascoltare ma si rifiuta di concedere qualunque tipo di alleggerimento di pena, da bravo maschio umiliato con poteri divini.
Alla fine è Sasha che ci rimette… beh insomma… diciamo che ci guadagna… oh insomma… rimane incinta! Ma non si diverte quanto vorrebbe probabilmente, perché ad Apollo basta schioccare le dita.
La vampira ha accettato infatti di dare un figlio primogenito ad Apollo in cambio di una settimana di libertà all’anno ad Alcina, nella settimana del solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno.
Tre giorni prima, il giorno del solstizio e tre giorni dopo, Alcina potrà uscire dalla sua caverna e tornare a camminare nel mondo umano.
Tornano indietro grazie a Pegaso e vanno di corsa da Medusa a riferirle della sua libertà.
Lei li ringrazia e lascia loro un dono, prima di correre via con le sue ritrovate gambe.
Risaliti da Efesto, anche lui è ben felice di sapere che nessuno spegnerà più la sua fucina e gli concede di portare con se solo 4 cose, di tutto quello che hanno trovato ed imparato qua nel sottosuolo.
Abbiamo quindi il Prof che mantiene le sue Abilità di “Svolazzare con stile” e “Chiedilo a Siri”, oltre alle due fiale con la sua anima e quella di Arcadia, lucente come non mai.
Alfred mantiene il suo fantastico Buco senza culo, la fiala con la sua anima, un Abaco Misterioso e l’abilità “Giudicare male”.
Sasha, oltre ad un feto che le porterà via un punto sangue in più a notte per i prossimi 9 mesi, mantiene l’abilità “Terrorizzare un Matusa”, “Offrire un caffè”, la fiala con la sua anima e uno Scherzetto, che diventa qualunque scherzetto le venga in mente…

Insomma, di certo alcune cose dovranno imparare ad usarle, altre avranno una sola occasione per usarle e qualcos’altro ancora interesserà parecchio al caro, vecchio Saigon…

Usciti dalla fucina di Efesto sentono la voce di Olimpia che li chiama e che cala loro una corda. Il Prof non ne ha bisogno, ma gli altri ne approfittano.
Portano, naturalmente, anche Agathae, in torpore.
E adesso? La sigilleranno o sperereanno nel suo aiuto?

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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