[TRACCIA] La Resurrezione del Padre Sessione 3

Sessione 3 del 16/11/2017

I nostri decidono di andare a fare un sopralluogo nel rifugio di Tiberius, uno degli specialisti Tremere della Via della Creazione che ha scelto di aiutare Arkos.
Vanno quindi a Montecerignone. Piove e tira vento, una pessima serata, eppure i nostri lasciano l’auto nel parcheggio fuori dal centro storico e salgono a piedi.
Il Rifugio di Tiberius è proprio davanti una piccola chiesetta, su una stradina in salita. Per raggiungere la porticina bisogna salire una rampa di scale di una decina di gradini. Si trovano davanti una casetta schiacciata tra le altre, con una finestrella e la porta a pian terreno e un paio di finestrelle al primo piano.
Quando cercano di prendere il pomello della porta per aprirla, si ritrovano con una voce cavernosa e lenta che li avvisa che il padrone non è in casa.
Dopo svariate minacce, tra cui quella di Sasha che vuole buttare giù la porta, decidono che non è il caso di farlo e Sasha lancia il Prof e Sir Wilfred sul tetto della casa.
I due riescono ad entrare dalla finestra. la casa è molto polverosa e piena di ragnatele, insomma il padrone non ci torna da un bel po’.
Scesi al piano di sotto, si guardano attorno, ma non c’è molto, poche suppellettili, ad eccezione di uno strano anello e di un fantasma.
Già, il Prof vede la sagoma di un fantasma seduta su una sedia della piccola sala da pranzo.
Quando prendono l’anello, su cui è inciso “Con amore, Trevah”. lo spirito si gira a guardarli e si mostra. È una giovane donna, vestita con un giubbotto di pelle e jeans strappati. Capelli scarmigliati e mezzo viso schiacciato, la sagoma della suola di uno scarpone sul viso sembra anche spiegare da cosa.
Purtroppo, mentre sono li dentro cercando altri indizi, succede che una sorta di terremoto smuove la cittadina e Sir Wilfred e il Prof se la danno a gambe.
Una volta fuori casa, incitati da Saigon (già li aveva accompagnati anche lui) e da Sasha, lasciano il borgo e scendono verso l’auto di corsa, voltandosi a guardare si accorgono che la cittadina si stava sollevando e sembrava coprire la schiena di quello che, a prima vista, sembra un enorme costrutto, che torna ad accucciarsi appena i nostri escono dal centro storico, quasi fosse una sorta di guardiano.
Comunque il Prof e Wilfred, raccontano a Sasha dello spirito e lei decide di provare a evocarla.
Si chiama Trevah, è stata uccisa da Schneider e il suo padrone è Arkos. Più di questo sembra non voler dire, almeno finché con Demenza Sir Wilfred non dispone in animo migliore lo spirito.
Il segreto che custodisce è che ha nascosto un CD, prima di morire, alla chiesa di San Pietro, luogo sconosciuto.
Inoltre rivela che il CD conteneva un canto Salubre molto importante. L’anello era un regalo a Kelian, ucciso anche lui da Schneider e i suoi.
Inoltre il Prof riesce ad avere la visione dell’Abbraccio di Trevah da parte di Arkos.
Purtroppo devono congedare lo spirito alla svelta, perché la gente si è svegliata, i cani abbaiano, i gatti miagolano, insomma, come dopo un terremoto, la cittadina è in fermento e Sir Wilfred pensa bene di approfittarne per calmare la gente e suggerire che possono andare a dormire al suo B&B a Serrungarina.
Tornano da Kain per raccontare l’accaduto e Anna fa presente che nel laboratorio che aveva nella loro cappella, c’era, appeso al muro, il progetto di una cittadella che nascondeva un Golem. Tutti pensavano fosse un utopico progetto di Tiberius, ma a quanto pare, così non è.
La domanda poi sorge spontanea: cosa custodisce un Golem così grande?
Vengono anche ricontattati da Ugo, che è andato con alcuni dei suoi alla gola del Furlo, al Rifugio di Teodora, altra Tremere che si è alleata con Arkos. In sostanza il problema è che non riescono ad entrare perché la zona sembra infestata di fantasmi.
La sessione finisce così, in attesa di decidere come muoversi.
E… siamo solo all’inizio, space cowboys! 🙂

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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