[Traccia] A&O Capitolo 2 – Sessione 3

IL RITORNO DI VECCHI AMICI – Sessione 3

Passa una settimana, Sasha resta con Alcina per imparare tutto quello che può sugli Spiriti e la loro evocazione, mentre Gianluigi studia il Libro di Nod, traendone tutte le informazioni che può, prima di poterlo consegnare ad Alcina come promesso.
Sir Wilfred… beh lui fa cose a caso per una settimana (eccetto uscire al sole la mattina, che fa venire l’eczema… :p).
Comunque finalmente arriva il momento. Prendono il foglio con la mappa e i suggerimenti di Alcina per arrivare alla sua abitazione e si avviano. Tre ore di auto dopo raggiungono il paesino di Gioia Vecchio, dove parcheggiano accanto all’ingresso di un parco Naturale.
Le istruzioni parlano chiaro, lasciare una ciotola di latte all’ingresso del parco e incamminarsi senza mai voltarsi indietro. Stranamente Wilfred e Gianluigi non si lasciano fregare e procedono verso il Passo del Diavolo.
Anche qui la Strega aveva avvisato di non calpestare le impronte degli zoccoli, ma ovviamente a cosa servono le indicazioni se non a essere ignorate? Almeno di tanto in tanto… E dunque via di fiammate brucianti che per fortuna non procurano danni… ma solo perché il Prof ha Robustezza… :p
Comunque dopo qualche incomprensione e qualche inghippo, finalmente arrivano a bussare alla porta sotto la cascata raggiungendo il covo di Alcina. Quello “reale”… o almeno il “più reale”.
Salutata Sasha e preso in custodia il Libro di Nod, i nostri eroi tornano indietro.
Purtroppo questa volta, nonostante la ciotola di latte e gli avvertimenti, Wilfred fa uno scherzone a Sasha, dicendole di controllare se Cherry è rimasta indietro, e Sasha ci cade.
Voltandosi a guardare si trova davanti ad un muro di vegetazione che sembrava in attesa della scusa giusta per inglobarli tutti.
Così Sir Wilfred e Gianluigi iniziano ad essere avviluppati da liane e rami mentre Sasha si fa largo a forza.
Con uno sforzo il Prof riesce a tirarsene fuori, ma solo il sacrificio di Cherry in realtà permette a tutti e tre di svignarsela oltre la foresta fino all’auto. Cherry è sparita nel nulla, la foresta è tornata quieta, ma i nostri sono piuttosto scossi.

Manca meno di un’ora all’alba, quando arrivano ad Urbino, dopo una chiamata di Cristo che diceva di aver bisogno di parlare con loro.
Scavalcano il cancello della fortezza di Urbino (anche se Wilfred in realtà viene lanciato da Sasha dopo che ha rischiato di impalarcisi sopra) e si recano nel cortile. Li sono presenti Cristo e il fratello Fabio, più un ospite d’eccezione. Arkos sbuca dalle ombre quando il discorso vira sulla necessità di eliminare lo sciamano che sta creando problemi.
Alla fine riescono a mettere da parte i dissapori per allearsi temporaneamente.
Il piano viene approntato per due sere dopo. Il tempo di andare a recuperare qualche arma e approntare un piano.
I tre tornano quindi al rifugio a Serrungarina e si mettono a nanna.
La giornata passa tranquilla e arriva il tramonto successivo.
Prendono tutta l’argenteria a disposizione a casa di Sir Wilfred (e a casa della vicina, perchè diciamocelo, Wilfred non aveva più molta argenteria in casa…) e si dirigono alla Benelli armi per andare a fondere il metallo e creare i proiettili per poter essere d’aiuto a Fabio e i suoi.
Dopo aver stordito varie guardie s’intrufolano, ma il tempo è comunque risicato prima che parta l’allarme. Si fa quel che si può.
Appena rientrati Sasha ritiene necessario fare una sessione di allenamento con le pistole per Sir Wilfred e il Professore, ovviamente è una sessione scandalosa perché entrambi fanno un po’ schifino… ma il divertimento è comunque assicurato!
Mentre i due si allenano, Sasha produce i proiettili ad alto contenuto d’argento, preparandosi per la notte seguente come meglio può.

La notte successiva arriva e il piano è molto semplice.
Fabio farà da esca insieme a dieci lupi mannari, per attirare allo scoperto Costantino e gli altri ribelli per permettere agli altri di agire con il vantaggio della sorpresa.
Costantino è vicino ad un altare, nel bel mezzo della foresta e sta tentando di potare a termine l’incantesimo che spezzerà la maledizione dei Mannari, rafforzandoli e rendendoli capaci di sfruttare la propria forza in ogni momento, non solo al culmine della luna piena. Questo potrebbe minare gli equilibri sovrannaturali, di conseguenza non è nell’interesse di nessuno che Costantino riesca.
Nel bel mezzo dell’invocazione, Fabio esce dal bosco e entra nel cerchio magico, attirando l’attenzione di Costantino quanto basta per rallentarlo, ma non per fermarlo, perché i Mannari ribelli sono pronti a difenderlo.
Lo scontro comincia ed è molto duro, Fabio è in prima linea e Sasha, il Professore e Sir Wilfred non si risparmia a colpi di pistola e di Demenza.
Anche Arkos ce la mette tutta, fino a quando Costantino, ferito troppo gravemente, non riesce più a sostenere il peso dell’incantesimo e si piega in ginocchio.
Il vento si solleva sempre più forte, come una bufera. E’ il vento ad ululare o sono spiriti quelli nell’aria che inizia a vorticare attorno a Costantino?
Non ha importanza, non c’è tempo. Inizia una fuga rocambolesca. Sasha e il Prof portano Fabio al sicuro. La soldatessa vede Arkos “aiutare” un mannaro e fuggire nella foresta, Sir Wilfred inciampa e con lui un altro mannaro che gli scivola addosso, schiacciandolo al suolo.
Il Sir vede ciò che accade nel cerchio magico: il corpo di Costantino viene sollevato nell’aria, la sua anima esce dalla bocca spalancata, quasi disarticolata dalle urla di paura. Poi, quando il corpo è ormai solo un guscio vuoto e gli spiriti hanno reclamato il loro tributo, tocca alla magia reclamare il proprio. Lo Sciamano non possiede sufficiente magia dunque esplode in poltiglia, senza possibilità di salvezza.
Poi cala il silenzio, la battaglia è finita, Wilfred viene recuperato, stordito dall’esplosione, dai compagni… questa battaglia è stata  vinta.

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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