[Storie] Quella serata di strage

Anita se ne stava tranquilla e beata (per modo di dire…) nella sua cameretta, concentratissima a tentare di far camminare una mano come quella della famiglia Addams; quando, sul punto più bello, cioè mentre la mano finalmente si sollevava e cominciava a muoversi appena, suonò il cellulare.
«Maledetto affare!» sussultando e distogliendo l’attenzione dalla mano, che era intenta a fare alcune flessioni di prova sulle dita, si alza e prende il cellulare dal proprio zaino. Osserva il display alzando appena un sopracciglio «Mario… Uffa, ma che vuole ancora???» Sbuffando risponde: “Pronto, qui è la segreteria telefonica di Anita, lasciate un messaggio dopo lo schiocco di dita!” sposta il cellulare verso la mano, che appoggiandosi sul polso, tenta di schioccare le dita, ma il peso è sbilanciato e la mano cade con un tonfo… Mario borbotta: «Anita… che schifo!»
Anita scuote il capo: «Uff, maledetta mano…» quindi riporta il cellulare all’orecchio, «Si scusa, un esperimento mal riuscito. Dimmi tutto tesoro.» con tono fintissimo.
La voce di Mario giunge per un attimo gracchiante: «Senti, stasera c’è una festa al capannone di Ivan, qua, nei campi. Vieni vero?» Anita sbuffa pensando un poco: «Ma veramente avevo degli esperimenti in corso…»
Mario la interrompe: «Ma va, dai che ci divertiamo!» Alla fine Anita si lascia convincere e appunta l’indirizzo. Chiude la chiamata e guarda la mano scuotendo la testa… «Ok, lasciamo perdere…» quindi comincia a rovistare nell’armadio in cerca di qualcosa di adatto. Si cambia velocemente e s’infila la tuta.
Dopo una breve e veloce corsa in moto giunge al luogo: un capannone isolato. Già luci e musica animano la zona circostante, due buttafuori controllano chi entra e chi esce.
Passa tra le macchine parcheggiate portandosi con la moto poco distante dall’ingresso.
Trovato una posto vuoto spegne il motore, scendendo con un rapido movimento. Slaccia il casco mentre nota le figure dei compari avvicinarsi.
Cinque uomini, una donna e un bambino di poco più di un anno.
La donna, la Reverenda Alyssa, vestita sobriamente, gioca con il bimbo, portato in uno di quegli stupidi marsupi per bambini, allacciato al petto da un tipo dai capelli blu, Saigon, un demone… Shannik, cammina tranquillo al loro fianco, vestito in modo sobrio come al solito. Li seguono Ivan, con un lungo soprabito nero, Garth e Mario, entrambi vestiti con un paio di bermuda hawaiani, canottiera bianca sporca di olio, sugo e chissà cos’altro e ciabatte infradito.
«Bene, siamo tutti pronti?» Ivan è evidentemente su di giri.
«Si, un attimo solo…» Anita si sfila la tuta rivelando così il proprio abbigliamento: pantaloni in pelle neri e bretelle in coordinato, stivali alti al ginocchio e un cappello da Caramba calcato sui lunghi capelli neri, sciolti sulle spalle nude. Un espressione di apprezzamento da parte di Ivan: «Allora mi tolgo il soprabito…»
Sfila il soprabito mettendo in mostra un completo gilet e pantaloni in pelle, le due spade ai fianchi, una fila di pugnali intorno alla gamba destra e una frusta al fianco sinistro.
Il gruppo si avvicina ai buttafuori, mentre vengono raggiunti anche dalla ghoul di Ivan, il quale ordina che la porta venga chiusa dopo il loro ingresso e che nessuno esca o entri nel locale. I due bloccano l’unica via di fuga annuendo, mentre la donna si mette a chiacchierare con loro.
Il gruppetto si disperde per il locale, molte persone ballano, altre sono ai banconi improvvisati che bevono, la musica viene pompata a tutto volume nelle orecchie degli avventori, mentre alcool e droghe cominciano a girare per il locale.
Anita balla un poco sulla pista, quindi, annoiata si aggira per il locale, con l’intenzione di fare qualche cosa per animare la serata. Nota una coppia, una donna e un trans le cui mani sono state fuse assieme: «Ivan..» scuote le spalle, quindi quando un tipo le si avvicina per attaccar discorso anche lei ha già un idea. Con calma comincia ad attirare, uno alla volta, una decina di ragazzi. Sistematicamente li porta al bagno e li uccide, rianimandoli poi come zombie.
Nel mentre, Mario e Garth si chiudono in una saletta dove è presente solo una qualche decina di persone e cominciano uno spettacolo di ventriloquio e illusionismo. Shannik, Alyssa, Saigon e il bambino si aggirano per il locale, chi scatenandosi a ballare, chi passando silenziosamente inosservato in qualche angolo oscuro della sala.
Infine, quando il battaglione di zombie è pronto, Anita corre da Ivan: «Ivan, ho un’idea, faccio un bel ballo coreografico… ho una decina di zombie, riesci a farmi un po’ di spazio sulla pista?»
Ivan alza un sopracciglio quindi osserva incuriosito Anita, con la sua solita classe, annuisce: «Bene, ti faccio spazio, che canzone vuoi?»
Anita porta una mano al mento pensando un poco: «Killer, quella di Michael Jakson!» Il tono convinto e soddisfatto, Ivan la guarda ed alza un sopracciglio: «Vorrai dire Thriller…»
Anita agita le mani e nnuisce: «Si, si, quella! Mi confondo sempre! Aspetta un mio segnale ok?»Ivan annuisce, quindi comincia a far disporre la gente a cerchio sulla pista per far spazio ad Anita, parlando al microfono con consumata abilità.

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La fila di gente davanti si prende per mano tenendo indietro gli altri. quindi Anita esce dal bagno disponendo gli zombi in fila per due dietro di lei, che con calma si dirige al centro dl cerchio. Ad un suo cenno la musica, e così anche il suo ballo, comincia. Per un poco la gente osserva e batte le mani a ritmo, tranne la fila davanti che continua a tenersi per mano e a cantare la canzone. Nel mentre Ivan comincia il suo lavoro, con calma gira attorno al cerchio di gente e comincia a lavorare sulle mani della gente, saldandole insieme, mentre la gente comincia a notare che i ballerini hanno tutti movimenti un poco lenti… qualche urlo e la gente comincia ad indietreggiare, Ivan continua a unire le mani della gente in cerchio sempre più veloce…
La canzone finisce e gli zombi e Anita si fermano. Ora formano un cerchio più stretto all’interno, al centro del quale rimane la necromante, orgogliosa del proprio operato.
Ivan sale sul palchetto con il suo solito savoirfaire e attira gli sguardi spaventati di tutti, mentre la Reverenda, sfoderando i suoi stiletti, si porta dentro al cerchio di persone.
Ivan si schiarisce la voce: «Bene, allora, che il rito abbia inizio Reverenda!» e con un gesto teatrale porta lo sguardo di tutti sulla donna che ora è al centro del cerchio, mentre la necromante sguscia via senza farsi notare.
Alyssa con un ghigno si avvicina ai poveri umani e comincia a tagliare gole ritmicamente. I corpi cadono uno a uno a terra mentre urla di terrore giungono dal fondo della sala, dove la gente comincia ad indietreggiare terrorizzata, o a cadere svenuta a terra…
Il sangue sgorga a fiumi e comincia ad imbrattare il pavimento della pista in un macabro gioco di contrasto con il pavimento lucido della sala e delle luci colorate.
Anita si dirige verso il fondo della sala e comincia a usare il suo potere di dominazione sulla gente per fermarla. Shannik, al lato della sala, sembra per un attimo molto concentrato a trattenere una parte della massa vociante, quindi ottenuto ciò che voleva si defila in una saletta privata.
Anche il DJ, accanto a Ivan, comincia ad andare in panico, ma viene zittito prontamente dallo Tsimisce che gli fonde i denti assieme, impedendogli di urlare, mentre Anita lo raggiunge di corsa per “convincere” il poveretto a continuare a mettere musica in silenzio.
Quindi Ivan decide di godersi lo spettacolo su una comoda sedia a dondolo in ossa umane, fatta lì per lì con qualche poveretto in fuga.
Dalla saletta compare Shannik, che si porta in spalla un tizio impalettato. Anita, curiosa (si sa che la curiosità è femmina), si avvicina e lo guarda perplessa: «Ma non dovevano esserci solo umani qui? Che servizio di controllo scadente che ha Ivan…» ridacchia guardandosi bene alle spalle che non ci fosse stato Ivan per impalettare pure lei,quindi torna a guardare Shannik, che alza le spalle e con noncuranza scarica il poveretto addosso ad un Anita sempre più basita, la quale osserva a bocca spalancata e canini spianati alternativamente il poveretto e Shannik che si allontana, completamente disinteressato della questione. Alza le spalle e trascina il poveretto nel bagno, ormai imbrattato di sangue e ridotto uno schifo, borbottando qualche cosa a rigardo all’approfittare di farsi un “Power Up”, come lei chiama la Diablerie. Una volta nel bagno osserva il poveraccio steso a terra, dopo una rapida perquisizione , che non rivela peraltro nulla di strano nel tizio, la Necromante finalmente si decide ad azzannare il tipo, ma con troppa foga, infatti quello si polverizza tra le sue mani in pochi istanti lasciandola sempre più perplessa e sputacchiante polvere per un quarto d’ora.
Intanto nella sala è scoppiato il putiferio.
Il sangue imbratta tutta la pista, la gente cominicia a cercare una via di fuga, spaventata, alcuni rimangono paralizzati dall’orrore della scena che si presenta davanti ai loro occhi. Molti vengono bloccati da lunghe dita d’ombra, obbligati ad ascoltare il discorso di Ivan, che si alza dalla sua comoda sedia per la foga: «Umani…» il tono sprezzante «siete carne. Noi esseri superiori siamo venuti per dominarvi.» alza una mano, mentre una fiammella si accende sul palmo della mano di Ivan e il tono si fa più duro «Noi abbiamo il potere. Non dimenticatevelo!» muove la mano indirizzando la fiamma su un poveraccio, inginocchiato, gli occhi sbarrati dal terrore, talmente impaurito che non si avvede della fiamma se non quando è già alta davanti al suo viso. Ivan conclude avventandosi su alcuni poveracci «Questa notte sarete la nostra cena!» prima che riescano a raggiungere la porta, sgozzati con rapidità e classe da Ivan e trattenuti dalle ombre di Shannik.
Nel silenzio subito successivo alla strage appena avvenuta un vociare proviene dalla sala in cui si erano rinchiusi Mario e Garth, da essa esce, spalancando teatralmente la porta, un gruppo di gente spaventata, ma decisa a non tirarsi indietro. Impugnano bottiglie piene dei liquidi più disparati (e quando dico: “disparati” intendo proprio ogni genere di liquido), gambe di sedie ed uno addirittura con una pistola che impugna con mano tremante. Dal loro fianco compare Mario, vestito da prete, ma ciò che immobilizza Alyssa, Ivan, Shannik e Saigon, ma solo per qualche istante, forse per ironico sgomento o forse per timore, è l’apparizione di Gesù, figura evanescente alle spalle dei poveretti, che, sospeso a mezz’aria impartisce mute benedizioni ai suoi discepoli impauriti. Ivan è il primo a riscuotersi «Mario… ma che stà succedendo?»
Mario sogghigna, recitando la sua parte alla perfezione, alza un braccio, incitando i poveri umani ad attaccare: «Avanti, uccidete quelle Oscure Creature!!» in risposta alle sue parole la povera gente comincia a lanciare le bottiglie, alcune delle quali colpiscono, ma senza danno alcuno Ivan, il quale per prima cosa si precipita sull’uomo con la pistola, l’unico a sembrare veramente pericoloso.
Ma la scena dura ben poco, poichè i ragazzi ben presto soccombono e Ivan lancia un’occhiataccia a Mario e Garth, che si stanno rotolando dal ridere in terra per lo scherzo geniale che hanno organizzato.
Quando finalmente Anita torna nella sala trova solo sangue e gente morta ovunque «Uff… mi sa che mi sono persa il divertimento…» quindi sposta lo sguardo su Ivan, che, tornato alla sua poltrona comincia a svanire nel nulla…

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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