Lo spettro di Iarguath

Wolf compì il suo gesto quando decise di leggere i nomi incisi su due strane statuette raffiguranti un Drago ed un Guerriero. Al tempo gli fu data la possibilità di “recedere” ma un Lupo non torna sui suoi passi. Un antico tempio Tzimisce, una lugubre chiesa sotterranea celata agli occhi dei mortali… Una storia di antichi misteri, di leggende e racconti persi nel Tempo. Chi darebbe retta a certe fandonie se non chi con l’immortalità ha già stretto un patto?
Il Nipote di Sammet… ovviamente con le migliaia di cose da fare, Wolf ha “dimenticato” di rendere il lavoro al suo cliente… d’altra parte non può mica pretendere che Wolf viva in suo onore! Comunque l’impressione che fa il nipotino di Sammet non sembra delle migliori, si accorge di troppe cose, soprattutto capisce immediatamente di non aver a che fare con un umano. E’ davvero un uomo strano. Si siede scompostamente su una delle poltrone nell’ufficio di Wolf e si guarda in giro con gli occhi di un animale… ma non sembra un animale qualunque, il suo sguardo è carico di saggezza, di conoscenza… i lunghi capelli bianchi gli danno un’aria strana ma al giorno d’oggi sembrano quasi il vezzo di un giovanotto vanitoso… chi l’avrebbe detto che sarebbe stato il primo incontro con Iarguath?
Ma la grande avventura ha inizio con un “Ah” di Wolf che si ricorda una bella sera di avere ancora in tasca un sacchetto rubato al vecchio Sammet. Non ha una buona impressione, anzi, cerca di chiedere consigli in giro, nessuno ne è sicuro ma… decidono che è meglio aprirlo al di fuori della Villa… non so, per esempio nel bosco.
L’aria di Settembre è già fresca, la stradina serpeggia buia fino al Ponte Vecchio… stretti in macchina sono Wolf, Andariel, Kain, Joe che nota con disgusto la puzza del Gangrel e Shekinah che gli sta il più lontano possibile per non subire anche lei la presa in giro della famosa “puzza di morto” che Joe sembra sentirle sempre addosso. Dopo aver parcheggiato s’incamminano lungo la strada sterrata addentrandosi nel bosco, gli alberi sono immobili nel silenzio della notte, il gelo calmo della stagione che arriva a lunghi passi. Qualche centinaia di metri sembrano sufficienti. Un piccolo spiazzo con un tavolo di legno, una deserta zona pic-nic dei mortali. Molto bene… Si siedono attorno al tavolo e osservano in silenzio il sacchetto tra le mani di Wolf. Finalmente il Gangrel si decide ad aprirlo.
Una lunga fila di perle argentate infilate in uno spago…
Una piccola pergamena arrotolata e legata con un nastro bianco…
Shekinah e Joe si allontanano.
Wolf la rigira tra le mani e infine la apre. Tiene tra le mani il filo di perle e legge a gran voce…
Appena terminata la formula scritta sulla pergamena, essa si dissolve in uno sbuffo e il filo diventa pesante…. sulle sue mani compare qualcosa…. In fretta lo lascia cadere sul tavolo e si allontana. Il legno cede sotto il peso che vi si sta creando sopra, la forma lattiginosa diventa solida ed appare un essere orribile, di un colore bianco-azzurro. Sembra molto pesante… e stringe in mano un’ascia poco rassicurante. Il combattimento si protrae per un’ora circa, la compagnia è stremata… Non c’è scelta, Kain richiama Saigon che arriva in un baleno dalla Villa e … si siede su una panchina a godersi lo spettacolare evento.
Tutto si conclude con un arrosto di Creatura orrenda senza testa (che si è mangiato Saigon) e con Shekinah che ha un corno di Creatura orrenda che spunta dalla costosa borsetta.
E’ qui che incontrano per la prima volta Cloud, colui che è stato evocato dal passato da Wolf che ha letto il suo nome sulla statuetta. Egli racconta la sua storia…
“Quella mattina partimmo all’alba, eravamo diretti alla grotta di una vecchia strega, io e la mia compagnia. Cercavamo il modo di renderla inoffensiva… ecco… di ucciderla. Ma fummo traditi. Qualcuno rivelò la nostra posizione e lei ci catturò. Venimmo imprigionati in gabbie grandi quanto un uomo, non di più, e uno alla volta fummo portati in una specie di fornace. Non so cosa successe, so solo che mi sono ritrovato a tre giorni di cammino da qui, che il mondo è impazzito. Questi non sono né il mio tempo, né la mia terra… Ho camminato per tre notti e tre giorni, fino a qui… e ora, voi mi sembrate un po’ come… qualcuno che conosce ciò che mi è capitato… o almeno, questa è la mia impressione.”
Andariel si offre di ospitarlo nella sua palestra mentre decidono cosa fare. Tornano pensierosi alla Villa ma Iarguath è in agguato. Il mattino dopo recapita una busta contenente una lettera di minacce e un’antica pergamena in cui Vincent, uno dei compagni di Cloud, dichiara la sua adesione al culto di Iarguath… Quando la lettera viene mostrata a Cloud egli appare veramente indignato della cosa, arrabbiato e offeso. In seguito a varie discussioni appare chiaro che la cosa migliore sia fare un sopralluogo sul posto in cui Cloud dice di essere “comparso”, gli altri immaginano che le statuette dei compagni siano nascoste nel tempio Tzimisce… La ricerca inizia.
Mentre Joe, Kain, Shekinah e Wolf vanno alla chiesa sotterranea dei culti di Iarguath, Andariel accompagna Cloud nel bosco fino al punto esatto in cui è comparso. Nulla di strano ma… si riconosce benissimo il punto in cui l’erba è schiacciata, il punto in cui lui è comparso.
Intanto, nel tempio, gli altri incontrano il simpaticissimo nipote di Sammet e trovano le statuette. Dopo un breve battibecco, il ragazzo li lascia portar via gli amici di Cloud che la compagnia riporta seduta stante ad Andariel.
Ora sono nel bosco, non resta che recitare i nomi scritti sulle statue tenendole in mano. Ad uno ad uno la compagnia si riforma. Il primo ad apparire è proprio Vincent, al quale Cloud non dà troppo tempo per spiegarsi. Ammette senza riserve il suo tradimento, sembra non rendersi conto della situazione in cui si trova, gli restano solo pochi attimi di vita… Con calma, la situazione viene spiegata anche agli altri, in effetti non hanno molta scelta.
Passa un po’ di tempo, la matassa sembra difficile da sbrogliare. Le ultime News riguardano una strana pietra sulla quale è incisa una formula che permette di evocare un’arma in grado di danneggiare Iarguath il quale, nel frattempo, si fa gli affari suoi, tira avanti l’attività di Sammet e sembra non preoccuparsi della compagnia…

Che sia veramente così pericoloso?

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.