Camarilla nights extra – La lettera di Lucrezia

1869

Fratello mio,
ti sto custodendo da sette anni ormai, nella cripta di famiglia dei Giovanni, accanto a te c’è nostra madre.
Mi hanno chiesto di “Tenerti al sicuro” per un tempo indeterminato.
Mi avevano domandato di seppellirti in un luogo in cui nessuno mai ti avrebbe scoperto ma non ho avuto cuore di abbandonare te e la mamma in un luogo senza nome.
Finché avrò forza ti custodirò io stessa, con la speranza di rivederti un giorno.
Purtroppo io non posso liberarti, ho fatto un patto con Nazel, non posso recedere, in fin dei conti, anche tu conosci la potenza dei patti sottoscritti con voi Lasombra.
Ma era l’unico modo per tenerti accanto a me, per sapere dov’eri in ogni momento del tuo sonno.
Dopo ciò che successe quella notte col tuo Sire, ho cercato la mamma perchè potesse starti accanto.
Ho saputo che è stata giustiziata una settimana dopo aver consegnato la lettera alla governante e che è stata poi sepolta a Viadana.
Ho pagato Sammet per farmi dare le sue spoglie ed ora finalmente è qui, accanto a te.
Talvolta scendo in questo sepolcro, sposto la lastra di marmo e ti parlo, fratello mio, con la viva speranza che anche nel tuo torpore tu possa udire le mie parole.
Quando lei è morta avevi nove anni, io sei.
Da allora sono passati quarantatre anni e sono cambiate molte cose, tra le quali i giudizi che abbiamo maturato sulle persone.
Continuo a tenere contatti con Nazel, per comodità, perché so che tu sei qui, perchè non voglio che ti portino via.
Perché spero, un giorno, di poter rivedere i tuoi occhi riaprirsi e il tuo sorriso allargarsi sul tuo viso come un tempo.
Vivo di questa speranza, perché sei l’ultimo appiglio che posso mantenere col passato.
Perché sei l’unico che ancora potrebbe parlarmi di una madre che ci amava e che ho visto solo da morta.
E non perdo questa speranza perché per noi il tempo non ha fine.
Non devo rincorrere gli anni come ha dovuto fare lei, e nemmeno tu.
Confido di poterti rivedere presto fratello mio.
Con affetto
Lucrezia

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.