Come aveva previsto era stato fin troppo facile ma… se Trevah conosceva i codici e i modi di entrare, come mai aveva mandato lui? “Precauzione” Aveva detto, “Non vorrai che mi facciano del male vero?” e no, non avrebbe mai voluto,e poi, era stato facile preparare questo lavoretto per lei. Erano stati dieci minuti al massimo e ora, con quel CD nascosto nel giubbotto, sorrideva tra la folla nel centro di Mantova. Gli aveva detto “Stai tra la gente” e lui aveva subito pensato alla stazione degli autobus, non era un problema e poi, la sera era vicina. Nel momento in cui Nazel aprì quel cassetto, Trevah buttò le braccia al collo di Marcello e, prendendo velocemente il CD dalle sue mani, promise che ora avrebbe certamente provveduto ad inviare quella richiesta “Ai piani alti” disse “Vedrai, non ci vorrà molto…” e lui le aveva creduto. L’aveva guardata scomparire tra gli alberi e le ombre della notte… poi si era riavviato felice verso casa.
L’appuntamento era per il dieci, Arkos si chiedeva se Trevah ce l’avesse fatta… “Ma sì… in fin dei conti è nata per questo… E’ solo questione di ore… e lei non può assolutamente fallire…”