[TRACCIA] La lunga strada Capitolo 1 Sessione 4

La lunga strada verso casa

CAPITOLO 1 Sessione 4 del 19/05/2017

Sir Wilfred, Sasha e il Prof hanno appena avuto un problemino con la lacrima della driade che è caduta al suolo. Dopo la scarpata in faccia a Sir Wilfred, Sasha lancia un’occhiataccia al Prof che fugge a nascondersi in casa di Ilqar.
Mentre è li, finisce per aprire accidentalmente una porta segreta e si ritrova in un luogo decisamente diverso e più ampio. Non sapendo come riaprire la porta inizia a gironzolare, finché non si ritrova davanti ad uno strano specchio dall’effetto blandamente ipnotico. Quando gli altri riescono a ritrovarlo, il Prof non ricorda più chi sia Arcadia e nemmeno un sogno premonitore che gli era stato indotto da Alcina.
Tornando all’esterno Ilqar spiega cosa sia quello strano specchio e a cosa serva, quindi Sasha e Sir Wilfred iniziano a fare domande al Prof. Riescono a capire solo che non ricorda nulla di Arcadia. Questo sì che è un bel problema, considerando che è la sua pargoletta.
Quindi decidono di rimanere li a dormire e cercano di spiegare al Prof chi sia la piccola chimera e che rapporto li leghi. Ilqar dal canto suo promette che cercherà di recuperare il giusto ricordo al Prof, ma non assicura nulla.
La notte successiva vogliono tentare nuovamente di recuperare la lacrima. Mentre Sasha racconta alla ninfa la storia di Alcina, Sir Wilfred cerca di aumentare la tristezza della ninfa, finché non riescono nuovamente a farla piangere anche grazie a una musicha struggente di violino come sottofondo.
Di nuovo Sasha utilizza le sue capacità per raccogliere la lacrima ed ora possono tornare a casa in attesa di ricevere le erbe ordinate on line e la chiave ordinata al fabbro.
L’incontro tra il Prof e Arcadia è il punto cruciale della serata, che passa all’insegna del delirio come solito.
Quando finalmente hanno tutto, la sera successiva, chiamano Zack e gli chiedono di accompagnarli da Alcina, che nel frattempo hanno provveduto a sostentare tramite flebo.
Controllano con Alcina tutti gli ingredienti e scoprono di aver dimenticato di raccogliere l’acqua del torrente, perciò Sasha è costretta a tornare a Serrungarina con Zack e ad andare di volata con la moto a prendere l’acqua.
Quando finalmente, dopo sole due ore e poco più, Sasha rientra, la sua moto è devastata dallo sfruttamento intensivo a cui è stata sottoposta.
Comunque ormai è fatta, hanno tutto e devono solo eseguire il rituale che li spiegherà Alcina passo a passo.

Iniziano con le erbe, che vengono tritate nel pestello, vengono benedette, offrendole alla Dea Madre a cui rivolgono una preghiera.

«Riconosco l’essenza unica della Dea Madre,
generatrice di tutte le esistenze,
poiché le sue forme sono infinite.
Chiedo il suo permesso, perché da ciò che offre la natura
io possa trarre energia, forza e cambiamento.»

Ovviamente l’effetto della preghiera risulta fastidioso ai nostri, ma resistono alla tentazione di mollare tutto e procedono con il versare le erbe benedette nel paiolo, insieme all’acqua del torrente e alla lacrima della Ninfa. Dopo aver rimestato il pentolone, tre volte in senso orario, gettano la chiave nel pentolone e rimestano altre tre volte in senso antiorario.
Quindi disegnano la sagoma della nuova porta sulla parete col gesso ed infine la parte più ardua.
Sasha stacca la vecchia porta da dove si trova ora, aprendola alle schiere infernali che non aspettavano altro li fuori. Il Prof lancia una delle sue granate contenenti acqua santa e rosmarino nel bel mezzo dei demoni basiti, quindi Sasha appoggia la porta sulla sagoma precedentemente disegnata e Sir Wilfred, presa la chiave romana ancora bollente, la inserisce nella toppa e la gira. La vecchia porta sparisce, il buco nel muro si chiude mentre la granata esplode e decine di demoni feriti dal suo contenuto, si girano e tentano invano di impedire la chiusura del buco nella parete. Dov’era stata disegnata la porta ce n’è una che corrisponde esattamente al disegna fatto col gesso, che da sulla radura vicino al torrente che scorre sotto Elcito.
Finalmente Alcina può tirare un sospiro di sollievo.
I nostri restano da Alcina per il resto della notte e per la giornata successiva, sfruttando subito il fatto di essere ad Elcito, per chiedere a Ilqar di usare il “Dimenticatoio” per scordare che Alcina ha il Libro di Nod.
Nel frattempo Franco avverte che Saigon è rientrato dalla vacanza, questo induce i nostri a tornare alla svelta verso casa.
Mentre il Prof studia un nuovo intruglio da mettere nelle sue granate, Sir Wilfred decide di informarsi riguardo al Branco di Mannari che vive nelle vicinanze dei Elcito, andando a chiedere a Cristo.

Decidono di lascia passare un mese, in modo che si possano raccogliere tutte le informazioni del caso, nel frattempo Sir Wilfred continua le sue lezioni di Demenza (che è tutto dire!) con il suo avo, Arcadia impara a nascondersi nelle ombre e il Prof impara ad Insegnare agli altri.
Sasha va a ritirare il suo premio produzione donato dal Principe, un Lince dell’Esercito Italiano assolutamente in regola e legale e nel contempo raccoglie tramite il suo Sire alcune informazioni riguardo Ramona, la giovane Vile che avevano affidato tempo addietro alla Mano Nera e che sembrava sparita nel nulla. Ramona adesso è tornata a casa, da sua madre, è umana, eppure non sembra lei, per questo i nostri indagano, anche se gli Occhi del Caos di Sir Wilfred parlano abbastanza chiaro: «La morte di qualcuno può essere una nuova vita per qualcun’altro.»

Dopo un mese iniziano ad avere qualche riscontro sul Branco dei Mannari.
Il Branco vive in una cascina vicino al lago di Castreccioni e risulta che siano tenuti d’occhio per contrabbando di creature soprannaturali.
Si vocifera che ricchi uomini e donne d’affari, annoiati e con problemi di socializzazione, probabilmente, acquistino queste creature per esporle in una sorta di zoo soprannaturale.

Così, mentre i nostri eroi si trovano a dover affrontare faccende “quotidiane”, spunta anche l’orribile ipotesi di un Mercato Nero che andrà assolutamente smantellato, se vogliono ritrovare il drago di cui parlava Ilqar.

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Pubblicato da Shekinah

Sono la burattinaia, sono il filo che da oggi reggerà il tuo burattino Sono colei che muoverà le dita ad indicare la tua sorte. Obbligherò le tue membra ad alzarsi contro il volere della Natura stessa, senza che tu possa fermarmi. Eseguirai la mia danza. E ti piacerà.

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